Se non fossi un esperto del tavolo verde, potresti cadere nella confusione tra la figura del mazziere e quella del croupier. La differenza va colta nelle origini della professione, nelle specializzazioni che assume e nel diverso percorso di preparazione. Talvolta stigmatizzata dai giocatori meno fortunati e spesso incensata nelle produzioni cinematografiche, la professionalità del dealer e il significato nel poker si incontrano in una delle figure più a contatto con le realtà del gioco vissuto. I segreti di un buon mazziere nel poker sono nella preparazione ottimale e nella sua naturale attitudine al gioco di qualità, è forse un caso che il campione Michael Mizrachi abbia svolto proprio questa professione?
Il dealer e il significato nel poker
Se consideri la storia del poker, avrai di conseguenza le tracce della figura chiamata a dettarne le regole. Si tratta infatti dell’attore che dirige il gioco sino a partire dai suoi albori. Come potresti notare dagli approfondimenti dedicati ai giochi della stessa famiglia – vedi il Black Jack e il Texas Hold’em -, la radice comune è da ricercare dalla “Veintiuna” che già nel XVII secolo si giocava in Spagna e nel più nostrano “Sette e mezzo”. Il ruolo del mazziere per le dinamiche di gioco era quindi già delineato. Con l’espansione francese, il gioco ebbe il suo exploit a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento tanto da annoverare Napoleone Bonaparte tra i suoi grandi diffusori e appassionati.
Se la roulette e gli altri giochi tradizionali hanno nel croupier la figura di riferimento, il dealer è il professionista del poker e dei giochi americani. Fu proprio nel Nuovo Continente che il gioco assunse la formula che tanto appassiona ancora oggi. Il mazziere scopriva una carta e riconosceva un ulteriore bonus al giocatore in grado di totalizzare 21 punti con un jack nero e un asso di picche. Nasceva quindi il mito del Blackjack. Da qui ebbe inizio la vera professionalità del coordinatore di tavolo anche per i giochi del poker americano.
La consapevolezza delle tattiche di gioco accrebbe in modo esponenziale quando il Dott. Thorp pubblicò la sua ricerca accademica sulle tattiche di vincita nel Blackjack. Ne seguì un vero boom di affluenza ai tavoli verdi, tutti tentavano di adottare la tecnica del conteggio delle carte per prevalere sul banco. Diversi furono i tentativi di rendere illegale la pratica mnemonica del conteggio ma nessun tribunale lo riconobbe quale frode. La figura del mazziere di tavolo diveniva quindi essenziale per coordinare le dinamiche e nel contempo correggere le situazioni dubbie. L’elevato grado di specializzazione e l’abilità del professionista hanno letteralmente salvato le sorti di uno dei giochi più amati dagli appassionati del tavolo verde.
Curiosità sul dealer attraverso il grande schermo
Le pellicole cinematografiche costituiscono una delle attrattive che maggiormente affascinano quanti abbiano intrapreso questa carriera. Ogni casinò ha le sue figure chiave, c’è il cooler quale figura a metà tra realtà e superstizione e c’è il croupier in chiave americana. Qui si coglie il fascino del professionista, grandi abilità di calcolo mentale, rapidità nella valutazione delle situazioni, sangue freddo e tanta calma sono le qualità che si apprezzano ne vari titoli che descrivono il mondo dei giochi di carte.
“California Poker” è una delle pellicole che maggiormente si apprezzano. Film del 1974, rende una fotografia delle sensazioni al tavolo verde. A firma di Robert Altman, il film vede la partecipazione del leggendario campione Amarillo “Slim” Preston nel ruolo di sé stesso. Al cinema nostrano si attribuisce la bellezza de “La Stangata”, Paul Newman e Robert Redford con la loro interpretazione magistrale donano al film ben sette premi Oscar. “21” è un’altra delle pellicole da non perdere, qui lo studio della mimica e le abilità nel carpire le stranezze del tavolo da gioco vengono messe in risalto in un film in grado di tenere alta l’attenzione dal primo all’ultimo minuto della proiezione. Qui il ruolo del mazziere nel Blackjack si coglie nel pieno del suo potenziale.
Sebbene il punto di vista sia più spesso quello del giocatore che tenta la scalata della vita, Croupier è la pellicola che nel 1998 stravolge il punto di vista. Il mondo del casinò assume tutta un’altra prospettiva. Si tratta di un film che lascia largo respiro alla riflessione, dedica ampio spazio alle qualità che la figura professionale deve avere nella reale compagine del gioco. Parlare di nobiltà del gioco potrebbe risultare un vano esercizio di stile qualora alla base non vi fossero professionisti in grado di rendere onore al tavolo verde, questa potrebbe essere una delle chiavi di interpretazione dalla prospettiva di quanti il casinò lo vivono giorno dopo giorno.
Come fare il dealer, i segreti per riuscire
Circa 1.500 euro mensili, con un ampio margine di variabilità, è quanto mediamente un professionista del tavolo verde riesce a guadagnare mensilmente. Le realtà straniere e le navi da crociera offrono opportunità particolarmente allettanti per i professionisti che intendono intraprendere questo tipo di carriera. Vista da questa prospettiva, la strada potrebbe apparire anche fin troppo comoda. La realtà è nella motivazione che deve animare il mazziere, la passione e il profondo rispetto per il gioco non possono che accompagnare una buona padronanza delle lingue straniere e una naturale attitudine per il calcolo matematico. Non basta quindi avere la sola fedina penale immacolata ma serve molto più.
Spesso confusa con la carriera del croupier, il mazziere all’americana intraprende un percorso formativo di tipo diverso. Tutto parte da un corso ufficiale, una delle migliori accademie si trova a Palermo. Da qui partono numerosi professionisti che animano alcuni dei più prestigiosi tavoli da gioco. Per tutti gli altri sono aperte le porte dei casinò online, si tratta di posizioni non disponibili per tutti ma i più abili possono contare sul florido mondo del gioco online. Grande attitudine al sacrificio, sensi costantemente in allerta e capacità di gestire lo stress sono alcuni degli ingredienti irrinunciabili se intraprendi questo genere di percorso. Mediamente servono dieci anni per provare a ricoprire il ruolo di Pit Boss.
Oltre all’esperienza nell’ambiente di gioco, il mazziere gestisce tutti gli aspetti necessari per un gioco in regola: chiama le puntate anche per un solo cenno del giocatore, può escludere alcune carte dal tavolo e relaziona le situazioni sospette direttamente all’ispettore di sala. La maggior parte dei turni si svolge di notte, il ruolo richiede infatti una profonda dedizione al sacrificio mentale. C’è poi la sensibilità nel gestire le eventuali controversie di gioco: quando la situazione si fa complicata, il dealer è il primo a trovare la soluzione adeguata a garantire tutto il rispetto che il tavolo merita. Ecco come fare il dealer al meglio.