La dipendenza da gioco, definita anche come ludopatia, porta un appassionato del gioco d’azzardo a mantenere un comportamento persistente e al tempo stesso ricorrente nei confronti del gioco stesso. Se trascurata, tale dipendenza può comportare problemi non indifferenti, incidendo negativamente sugli affetti, sulla vita sociale e in ambito lavorativo. Il gioco compulsivo rende incapace lo scommettitore di frenare il desiderio di investire nelle scommesse. La voglia di mettersi alla prova in giochi che teoricamente offrono la possibilità di guadagnare cifre notevoli è talmente tanta da ritenere il rischio di perdere relativamente modesto o accettabile.
Esistono persone maggiormente esposte al problema?
La dipendenza da gioco è ritenuta una patologia “complessa” che può dare origine a gravi disagi legati all’impossibilità di controllarsi nelle sessioni reali o virtuali dedicate al gioco d’azzardo. Non pensare di essere immune dal rischio, in quanto chiunque potenzialmente può cadere nella rete dell’eccesso di gioco. Ad ogni modo, diversi studi hanno evidenziato come maggiormente esposte al pericolo siano alcune tipologie di persone. Ne fanno parte, ad esempio, appassionati già soggetti a disturbi del comportamento o dell’umore, persone che abusano di sostanze e chi è colpito da deficit di attenzione e iperattività. Gli studi hanno anche evidenziato come la dipendenza sia più diffusa nei giovani e nelle persone di mezza età. Gli uomini sembrano correre maggiori rischi in quanto statisticamente inizierebbero a scommettere prima delle donne. Inclini sono, infine, le persone che convivono con familiari costretti ad affrontare tale problema.
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali e la ludopatia
Chi manifesta questa specifica dipendenza assume quello che è noto come comportamento edonico, ossia cerca il piacere attraverso il gioco. Assume anche decisioni impulsive sottovalutando le possibili conseguenze. In genere tende facilmente a perdere il controllo mentre scommette, mostra un bisogno irrefrenabile di giocare ed è alla continua ricerca del rischio. È stato redatto dall’Associazione Psichiatrica Americana un manuale, il DSM-5, oggi utilizzato da psicologi e psichiatri. Il “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” raccoglie le caratteristiche delle varie malattie psichiche e mentali, includendo i criteri previsti per la diagnosi. A comparire è anche la ludopatia. Tra le pagine del manuale sono descritti i sintomi: perché possa dirsi che una persona sia dipendente occorrono almeno 4 sintomi.
Quali sintomi della dipendenza riconosce il DSM-5?
Tra i sintomi si ricordano la necessità di avere a disposizione una quantità crescente di denaro al fine di raggiungere l’eccitazione voluta con il gioco d’azzardo, e l’irritazione legata alla riduzione o all’interruzione delle giocate. Rientrano nel manuale anche i tentativi ripetuti, ma infruttuosi, di smettere (o perlomeno ridurre il gioco), i pensieri persistenti nei confronti di quest’ultimo, l’ansia, le emozioni negative e i momenti di depressione prima di iniziare una sessione. Altri sintomi sono il desiderio dopo aver perso una scommessa di recuperare, le bugie volte a nascondere il grande coinvolgimento determinato dalle giocate, il fatto di mettere a repentaglio, o addirittura di perdere, una relazione importante e l’affidarsi ad altre persone per individuare il denaro necessario.
Cosa accentua la propensione al gioco?
Esistono dei fattori che favoriscono la propensione al gioco patologico. Possono essere ricordati, in tale ambito, i periodi di stress e di difficoltà nell’ambiente di lavoro, le preoccupazioni familiari (la minaccia di un divorzio, un lutto), e l’insorgenza di stati ansiosi precedentemente non trattati. È in questi casi che il gioco d’azzardo viene visto come un’opzione ideale per andare a compensare temporaneamente l’insoddisfazione riscontrata. Una percentuale elevata delle persone affette da gioco d’azzardo patologico tende a divenire via via più competitiva e ad annoiarsi quando non ha la possibilità di sfogare le proprie energie nelle scommesse.
Come individuare un ludopatico
Nella maggioranza dei casi è molto difficile rendersi conto di essere entrati nel vortice della dipendenza dal gioco. Ecco perché a individuare i sintomi sono i familiari. Dovresti iniziare a preoccuparti, ad esempio, se noterai che un parente o un amico mostri un comportamento e atteggiamenti molto diversi da quelli tenuti in precedenza. A lanciare dei segnali sono anche i cambiamenti d’umore, delle abitudini quotidiane e nel carattere. Concentrandosi su quest’ultimo, è importante considerare come a determinarlo siano i pensieri rivolti sempre più spesso al gioco. La persona colpita mostra in genere un atteggiamento distratto, quando non a essere assente mentalmente. Per quanto concerne le abitudini, è facile che una persona ludopatica diventi sempre meno reperibile, inventando scuse e mentendo pur di destinare un numero crescente di ore al gioco d’azzardo. La richiesta di denaro in prestito, qualora siano già presenti uno o più dei sintomi appena descritti, è un segnale estremamente forte, soprattutto quando vengono fornite vaghe spiegazioni sul suo impiego. Indebitarsi finisce per essere la sola “soluzione” per continuare a giocare, e per recuperare con le vincite quanto ottenuto in prestito.
Consigli per aiutare una persona dipendente dal gioco
Appurata la presenza di sintomi che dimostrino inequivocabilmente un problema con il gioco d’azzardo, la persona colpita dovrebbe poter contare su qualcuno capace di costruire con lui un dialogo costruttivo. Attraverso tale dialogo sarà più semplice rendersi conto di aver bisogno di aiuto. È imperativo evitare di assecondare le richieste di denaro, e di procedere a estinguere i probabili debiti contratti giocando. Farlo significherebbe peggiorare la situazione, in quanto il ludopatico continuerebbe a ignorare di avere un problema. Un dialogo comprensivo, al contempo, è utile a far emergere la dipendenza, iniziando ad affrontarla senza dover accusare o esprimendo giudizi negativi. Quando il soggetto che manifesta la dipendenza si dimostrerà consapevole della necessità di chiedere aiuto, oltre ad amici e parenti ci si potrà affidare all’esperienza e alla competenza del personale dei centri specializzati. Spetterà loro fornite indicazioni in merito al percorso di riabilitazione dalla ludopatia da seguire. A chi è in cerca di una strada alterativa sono consigliati anche psicologi e gruppi di “aiuto-aiuto”. Prima di concludere vogliamo ricordare come le piattaforme online dedite al gioco d’azzardo siano sempre più consapevoli del pericolo, adottando provvedimenti volti a limitarlo. Esempi in proposito sono i limiti di giocata, inseriti dagli utenti in fase d’iscrizione, la sospensione temporanea del conto di gioco e l’autoesclusione.