Le fortune del gioco, in particolare quello dei giocatori dei casinò, sembrano essere sempre di più orientate sui resort e sui megacasinò di Macau, a discapito delle fortune della più nota strip di Las Vegas.
Infatti, mentre il Lucky Dragon casinò, aperto appena un anno fa a Las Vegas per incontrare i gusti dei giocatori asiatici, ha annunciato la chiusura immediata della sezione casinò, l’ex colonia portoghese si appresta a chiudere un altro anno con numeri da record.
Le attese sono che i casinò di Macao abbiano chiuso il 2017 con una crescita sopra il 18% e un ricavi lordi per oltre 30 miliardi di dollari. E come se non bastasse, gli analisti si aspettano che l’anno prossimo continui la serie positiva, con una crescita attesa di oltre l’11%.
Tra i 38 casinò dell’isola, la parte del leone la fanno sicuramente il Venetian (il più grande casinò del mondo) e l’MGM Macau.
In Europa, che rappresenta ancora il maggior mercato del mondo per il gaming, ancora non si vedono chiari segnali per l’apertura dei resort integrati sullo stile di quelli di Macao o Singapore, che possano diventare una destinazione per gli appassionati di gioco con un appeal al di là del tavolo verde.
Infatti, dopo l’abbandono del progetto di aprire una struttura di questo genere in Spagna (prima nella zona di Madrid, poi a Barcellona), l’unico progetto che sembra avanzare è quello di Cipro, non esattamente un posto a portata di mano.
Come conseguenza, ci ritroviamo invece, soprattutto in Italia, coi soliti casinò asfittici e fotocopia l’uno dell’altro, carrozzoni più o meno statali e più o meno in crisi, che non hanno certo l’aria di un posto in cui trascorrere ore di divertimento.
Non ci resta che continuare a tentare la sorte sui casino online, fino a quando anche in Italia prenderanno piede dei casino “landbase” degni di questo nome.