Abbiamo scritto sul casinò di Campione in diverse occasioni che andiamo ad elencare:
- Recensione di un podcast relativo alla chiusura e poi riapertura del casinò successiva alla stesura di questo articolo.
- Altro articolo di Settembre 2024 in cui aggiorniamo sullo stato attuale del casinò.
Nascita e primi anni del Casino di Campione
Il Casino di Campione ha rappresentato (attualmente è chiuso in attesa di una possibile riapertura, ipotizzata per la fine del 2021) uno dei 4 casino italiani, nonostante la struttura si venga a trovare oltre i confini. Chiuso nel 2018, è stato indubbiamente (e ha l’intenzione di tornare ad esserlo) un protagonista della storia del gioco d’azzardo, e il casino più grande del Vecchio Continente. Fondata nel 1917, la casa da gioco era nata da una precisa richiesta del Regno d’Italia, legata a ragioni di spionaggio militare. Durante la Prima Guerra Mondiale, infatti, l’apertura di un casino in un territorio neutrale, come quello svizzero, veniva considerata un’ottima strategia al fine di ottenere importanti informazioni. A progettare il casino fu l’architetto Americo Marazza, che ha donò alla struttura uno stile Belle Époque. A spiccare erano i due ingressi: se il primo si rivolgeva alla pedonale, il secondo accoglieva gli ospiti dal lato del lago di Lugano. Gli interni presentavano arredi piuttosto sfarzosi, con pareti caratterizzate dagli affreschi firmati Girolamo Romeo. Al termine della guerra le sale furono chiuse, ma solo temporaneamente. Dopo un’attesa lunga 14 anni, nel 1933, esattamente il giorno 2 marzo, il casino riaprì i battenti su ordine del governo allora capeggiato da Benito Mussolini. La nuova apertura era giustificata sia da ragioni economiche (i franchi svizzeri erano visti come una valuta pregiata) che, ancora una volta, per condurre attività di spionaggio. Altre temporanee chiusure sono riapparse durante gli anni della campagna d’Etiopia e nella Seconda Guerra Mondiale. Il timore era che i dissidenti residenti in Lombardi approfittassero dell’occasione per fuggire in Svizzera. Nel 1946, riaperto il casino, fu la Svizzera a limitare gli accessi dall’Italia per limitare il pericolo di fuga di capitali. La situazione fu risolta con uno specifico trattato.
Dal successo alla nuova sede
Nei decenni successivi la crescita di popolarità è parsa inarrestabile. Se i dipendenti sono arrivati a superare quota 500, nelle sale venivano proposti giochi di grande successo come slot machine, poker, roulette e blackjack. Nel tempo il casino ha accolto le scommesse sportive, riuscendo a rendere l’esperienza ancora degli ospiti indimenticabile anche grazie alla presenza di 2 ristoranti, e di un’area riservata a spettacoli e concerti. Per far seguito alle numerose richieste, e all’enorme seguito da parte dei giocatori cinesi, il giorno 9 maggio 2007 è stato inaugurato, a pochi metri di distanza dal precedente, un nuovo edificio di ben 55.000 metri quadri, il più grande d’Europa. A firmarlo fu Mario Botta, che fece affidamento su degli investimenti superiori ai 150 milioni di euro. Disposto su 9 piani, il nuovo casino è visibile dal lago, e si fa notare sia per il colore rosso che per l’innovativo sistema di illuminazione. Da qualsiasi parte del lago, alzando lo sguardo ti sarà impossibile non notare il casino. Di notte, in particolare, le luci rosse illuminavano l’edificio a giorno, svelandone la maestosità. Nonostante ciò, non mancarono le critiche: molti definirono la struttura un vero “ecomostro”, non apprezzando le linee eccessivamente pesanti e spigolose. Deve essere poi ricordato come, già prima dell’inaugurazione del nuovo casino, nel 2006 Vittorio Emanuele di Savoia fu accusato di riciclare denaro proprio attraverso la sala da gioco. L’accusa, pur giudicata infondata, portò diverse persone a sospettare sull’attività.
Il fallimento del casinò e le speranze per il futuro
12 anni dopo, il 27 luglio del 2018 le insolvenze riscontrate (73 milioni di debiti, con più di 200 creditori da soddisfare) portarono il tribunale di Como a chiedere ai proprietari a dichiarare fallimento. Da quel momento la gestione è passata ai curatori fallimentari. Fortunatamente, in questi ultimi anni più di un imprenditore ha manifestato interesse nel voler rilevare il casino e riaprirlo, magari in veste di hotel o di centro di lusso. È vero, d’altro canto, che a frenare le intenzioni sono stati alcuni problemi, in primis un mutuo di importo prossimo ai 50 milioni di euro, relativo alla costruzione della struttura inaugurata nel 2007, che il Comune è invitato a rispettare. E centinaia di dipendenti sono ancora in attesa di ricevere gli stipendi arretrati. Nel 2021 si sono aperti nuovi spiragli, e il Tribunale di Como potrebbe accogliere la richiesta di riapertura, inizialmente prevista per il mese di settembre (e poi slittata a fine anno), rispondendo positivamente a un piano presentano in precedenza. Si parla di 170 dipendenti da inserire; un numero che potrebbe aumentare progressivamente nel corso degli anni, per raggiungere quota 270 nell’arco di 5 anni.
Giochi e dress Code: informazioni e curiosità sul Casino di Campione
Quali giochi erano disponibili all’interno del casino della città di Campione? A recitare la parte del leone sono state le slot machine: nel tempo, tali macchinette hanno raggiunto l’incredibile cifra di 650 esemplari. Anche i giochi da tavolo hanno saputo soddisfare gli appassionati, sia come quantità che in termini di varietà. Ai già citati Poker (disponibile in diverse versioni in modalità cash), Roulette e Blackjack si sono affiancati Punto Banco, Craps e Trente et Quarante. Se l’accesso alle slot machine era ammesso dalle 11:30 del mattino alle 5 di notte, gli ospiti avevano la possibilità di scommettere ai tavoli dal vivo dalle 14:15 alle 4.30. Per quanto concerne i tavoli dedicati al poker cash, questi ultimi erano a disposizione del pubblico dalle 21 alle 2:45. Prendendo in esame il dress code, l’organizzazione del Casino di Campione non prevedeva un look troppo rigoroso. Per varcare l’ingresso era sufficiente vestire un abbigliamento informale. Ai tavoli americani e francesi non erano ammessi giocatori in bermuda e canottiera, o con ai piedi ciabatte e infradito. I ristoranti aperti all’interno della struttura, dal canto loro, richiedevano un abbigliamento decoroso.
Cosa fare a Campione: le migliori attrazioni della località svizzera
Gli appassionati di giochi d’azzardo hanno spesso approfittato del viaggio verso il territorio elvetico per visitare la piccola ma accogliente località di Campione, posizionata nel cuore delle Alpi Svizzere. A contraddistinguerla è la sua natura di “Exclave”. Cosa significa? Che pur essendo il suo territorio circondato dalla Svizzera, Campione è parte integrante del suolo italiano. Se nella città vengono impiegati senza problemi Euro e Franco, le targhe sulle auto sono svizzere; e chi è in possesso di una patente nautica ha titolo a navigare sia in acque italiane che all’interno del Canton Ticino. A meno di 75 chilometri dal confine con il nostro Paese si affaccia sulle rive del lago di Lugano, tra gli specchi d’acqua più suggestivi dell’intero arco alpino. Trascorrere qualche giorno in questi luoghi può ancora oggi rappresentare l’occasione giusta per regalarti una vacanza romantica, o concederti momenti di relax a diretto contatto con la natura. Tra le attrazioni più interessanti di Campione meritano di essere ricordate tre chiese. La prima, la Chiesa di San Zenone, realizzata nel 756 e oggi sconsacrata, è conosciuta per le numerose esposizioni artistiche.
Non meno interessante, e di origine medievale, è la Chiesa/Oratorio di San Pietro, splendidamente costruita su un’antica necropoli. Infine, la Chiesa di Santa Maria dei Ghirli è pronta a regalarti un magnifico panorama sul lago di Lugano. Avrai anche la possibilità di raggiungere quest’ultimo percorrendo una scala monumentale molto scenografica. Proprio il lago costituisce la meta ideale per una passeggiata abbracciati dal sole estivo. E da sportivo potrai approfittare delle sue acque per praticare kayak e altri sport acquatici.