Quanto guadagna un croupier? Probabilmente anche Christoph Boo, primo all’European Dealer Championship 2022 a Monte Carlo, si sarà posto la domanda prima di intraprendere la sua carriera. Ecco la risposta nell’approfondimento dedicato alla figura più carismatica del tavolo da gioco.
Vita da croupier, la passione come professione
Trovarsi nel pieno della concentrazione mentre il resto del mondo riposa, essere pronti agli straordinari durante le feste e nelle date clou dell’anno sono aspetti che richiedono una grande dedizione da parte dei professionisti dei casinò. Prima di approfondire quanto guadagna un croupier, c’è da considerare la dedizione al lavoro che il professionista del tavolo da gioco deve avere. Il trucco è svelato dai top del campo: lavorare con passione, questo è il vero segreto.
Le skill necessarie includono una naturale attitudine verso la matematica, il croupier si trova a gestire le puntate dei tavoli al ritmo del gioco: i tempi devono quindi essere ristretti per far sì che il gioco sia fluido. Non è permesso sbagliare, anche una semplice imperfezione potrebbe compromettere una mano importante. I player affidano la loro sorte al gioco per tramite del direttore di tavolo, l’errore non è contemplato. Precisione e abilità di calcolo sono solo alcune delle skill utili, la preparazione è essenziale.
Come si diventa croupier?
Se ti dicessimo che è necessario un corso di due o massimo tre mesi, diventare un croupier potrebbe apparire relativamente semplice: questo è tutt’altro che reale. La preparazione minima per superare un provino richiede almeno 80 ore di formazione teorica su ogni singolo gioco. Se sei alle prime armi con il mondo dei casinò, la sezione dedicata ai giochi di carte può offrirti una minima idea di quanto si celi dietro ogni singolo gioco. Si parte dalla abilità manuale con le carte, il requisito minimo è riuscire a mescolare sei mazzi in due minuti.
Serve una base forte nel calcolo mentale. Considera un tavolo della roulette, qui i rake diventano importanti e bisogna fornire una risposta esatta a ognuno dei player intorno al tavolo. Non c’è altra strada che la perfezione, al croupier sono richieste una buona cultura in generale ma anche una solida base in merito alla legislazione locale sul gioco. Il tutto deve essere condito dalla proverbiale capacità di intessere un colloquio con il pubblico. Non sono abilità comuni.
Guadagni ed esperienza vanno di pari passo?
Affacciarsi per la prima volta alla gestione del tavolo da gioco significa muoversi dal basso. Come in ogni professione, la partenza è la fase più impegnativa anche dal punto di vista dei guadagni. Lo stipendio iniziale potrebbe essere anche inferiore alle mille euro, c’è però la possibilità di crescere molto in fretta. Quella del croupier è una delle professioni più meritocratiche, sono le abilità a venir premiate: non contano gli anni di esperienza se riesci a sfondare da subito la barriera del Baccarat e del Blackjack.
C’è poi il discorso delle mance, queste possono toccare anche la metà dell’ammontare complessivo dello stipendio. Qui molto dipende dal contesto nel quale ci si trova a lavorare, gestire un tavolo fortunato può di sicuro portare delle ottime soddisfazioni. Accumulare esperienza è di certo la via più naturale per ambire a una crescita dei compensi, ciò significa però fare i conti con una professione che richiede sacrifici sia in termini di orari che di impegno fisico e mentale. Serve passione per sostenere dei turni di notte e rinunciare alla vita di giorno per riposare.
Croupier nel mondo, dove conviene di più
Partire con una esperienza in un casinò italiano non è semplice, la vita professionale da croupier potrebbe quasi certamente portarti in giro per il mondo. L’Europa è un contesto particolarmente interessante, in molti partono da una esperienza presso i casinò fisici in Svizzera, a Malta o anche nel Regno Unito. Molto spesso il lavoro nelle case da gioco si svolge in giro per il mondo: per esempio, pensa ai professionisti impegnati sulle navi da crociera.
Ci sono poi le mete top a livello mondiale, gli States sono uno dei contesti più ambiti dai professionisti del gioco. Las Vegas è il tempio per antonomasia, qui i professionisti dei tavoli sono tra i più apprezzati al mondo. Dal Casinò di Sanremo alle case da gioco in Bahrein, un buon croupier ha la possibilità di lavorare e toccare alcune delle mete più ambite. Tutto dipende dalle abilità e dalla padronanza delle lingue, i compensi possono moltiplicarsi: tra mance e paga di base, la professione di certo offre delle ottime soddisfazioni.
Croupier, il primo step di una carriera
È vero che un croupier in un contesto non particolarmente esclusivo può guadagnare circa mille euro al mese, c’è però un ottimo margine di crescita. Sebbene molto dipenda dalla abilità del professionista, c’è la possibilità di scalare al ruolo di ispettore di sala. Qui le responsabilità si moltiplicano di pari passo con le abilità necessarie, il salario può tranquillamente aggirarsi intorno a duemila euro mensili. È necessario però padroneggiare tutti i giochi della sala, vengono però meno le mance.
Un buon croupier potrebbe persino ambire al livello di pit boss, il manager professionista del gioco. Il suo ruolo è manageriale ma anche di garante per la casa da gioco. Le piccole realtà si avvalgono di un solo pit boss per tutta la struttura, i casinò più grandi possono contare anche un pit boss per ogni buca di gioco. Il guadagno si moltiplica insieme alle responsabilità, serve infatti padroneggiare la legislatura del gioco locale ma anche saper mantenere un clima disteso tra il pubblico e i dipendenti. Il compenso si moltiplica anche per cinque volte rispetto a quello di un croupier, è infatti il target al quale mirare per crescere nella professione più elegante.