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Non leggendo da tempo giornali, e guardando quasi per niente la tv, mi ero perso questa desolante notizia:

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il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e la sua giunta, hanno rifiutato di concedere la cittadinanza onoraria ad uno dei più alti e luminosi rappresentanti viventi della specie umana: Sua Santità Tenzin Gyatso, comunemente conosciuto con l’appellativo “Dalai Lama”.

Sono sopraffatto dalla vergogna, come cittadino milanese, e come italiano; e mi vergogno anche come uomo; giacché questa infamia che mi astengo dal definire bestiale solo per rispetto ai miei amici animali avrebbe dovuto creare un sollevamento collettivo da Bolzano a Pantelleria; tale da far tornare Giuliano Pisapia e la sua giunta di lacchè nei loro tuguri. E invece calma piatta!! Ma che strombazzamenti, però, per gli idoletti del pallone!!

Niente di tutto questo per il Dalai Lama; Il sindaco di Milano lo ha trattato come se avesse la rogna, mentre sicuramente accoglierà in pompa magna qualche dittatorello africano (che fa tanto “etnico”) o centroamericano.

E io mi vergogno.

Inserita:

Carissimo Satori , dimentichi la folta comunità cinese atta a sommergerci di prodotti realizzati con lavoratori sfruttati in patria e non , volevi che il solerte sindaco si inimicasse il governo di Pechino? e come avremmo continuato ad esportato in Cina i prodotti di lusso ? ( solo quelli possiamo rifilargli ) e la nuova collaborazione tra Marchionne ed i cinesi? troppi interessi, di dare la cittadinanza neanche parlarne , meno grane darla a qualche extracomunitario qualunque

felicità

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Temo di essere d'accordo con emgus.. ma ufficialmente qual'è stata la motivazione di tale scelta?

Inserita: (modificato)

Padroni di credermi sulla parola, oppure di consultare le cronache di quei tempi. Vi assicuro che le medesime ragioni e/o scusanti da voi amiche e amici qui proposte furono prodotte, all'epoca, per giustificare la resa culturale, economica e politica a Hitler. La condizione mentale di quella resa, che causò e portò agli immesi lutti della guerra, é stata chiamata dagli storici lo "spirito di Monaco".

Lo spirito di Monaco, detta fra amici che si stimano e si vogliono bene, al di là dei tecnicismi degli storici é esattamente questo:

porgere le terga al forte del momento, e, per compiacerlo, sputare sulla dignità del più debole; nell'illusione che la dea della giustizia non verrà a presentarti il conto.

Modificato: da Satori
Inserita:

Io non ho difficolta a crederti, anzi immagino che questo spirito di Monaco lo si possa riscontrare un po' dovunque, dai lecchini del bulletto di una classe di adolescenti, agli impiegati e capuffici vari.. e il fatto che sia così diffusa non rende la cosa meno triste!

Inserita: (modificato)

Padroni di credermi sulla parola, oppure di consultare le cronache di quei tempi. Vi assicuro che le medesime ragioni e/o scusanti da voi amiche e amici qui proposte furono prodotte, all'epoca, per giustificare la resa culturale, economica e politica a Hitler. La condizione mentale di quella resa, che causò e portò agli immesi lutti della guerra, é stata chiamata dagli storici lo "spirito di Monaco".

Lo spirito di Monaco, detta fra amici che si stimano e si vogliono bene, al di là dei tecnicismi degli storici é esattamente questo:

porgere le terga al forte del momento, e, per compiacerlo, sputare sulla dignità del più debole; nell'illusione che la dea della giustizia non verrà a presentarti il conto.

come recita un vecchio proverbio arabo " bacia la mano che non puoi tagliare "

felicità

Modificato: da emgus
Inserita: (modificato)

Io non ho difficolta a crederti, anzi immagino che questo spirito di Monaco lo si possa riscontrare un po' dovunque, dai lecchini del bulletto di una classe di adolescenti, agli impiegati e capuffici vari.. e il fatto che sia così diffusa non rende la cosa meno triste!

Hai colto il nocciolo; codardia e violenza sono sorelle e gemelle. Tuttavia, alla tristezza che mette la pervadenza di questo costante elemento di comportamento, va aggiunta, ancora una volta, la sterminata ipocrisia di coloro che con stendardi e fanfare - tutti gli anni, con rituale puntualità - ci esortano a "non dimenticare". Dunque, vediamo, i medesimi che ci esortano (col ciglio lucido e la voce rotta) a non dimenticare sono gli stessi che, trattando da lebbroso il Dalai Lama stanno proprio dimenticando. E allora, dobbiamo ricordare o dimenticare?

Ma c'é di più: che Pisapia e la sua giunta ricordino e dimentichino allo stesso tempo non é poi così sorprendente. E' l'indifferenza di questo popolo che lascia increduli; permettere, nel più assoluto disinteresse, che un uomo della statura del Dalai Lama venga trattato in questo modo é imperdonabile. Negli Stati Uniti, Obama ha ricevuto il Dalai Lama alla Casa Bianca, seppure in visita non ufficiale, e seppure lo abbia fatto uscire da una porta secondaria. Ma lo ha rivecuto!! E ciò malgrado, questo suo basso profilo è stato duramente contestato da stampa e ampie frange di cittadinanza. Qui niente! Girando su internet ho visto che solo tre giornali italiani (che non cito), nessuno dei quali a grande tiratura, ha dato un certo rilievo alla notizia. Quanto alla popolazione.. troppo impegnata nelle imprese dei suoi pallonari.

Per Emgus;

amo la cultura araba tradizionale, quel detto é tanto cinico, quanto spietatamente vero; ma per un arabo, in ogni caso, chi bacia la mano del potente/prepotente é una specie di kafir ; e i kafir, per gli arabi, non hanno dignità umana.

Modificato: da Satori
Inserita:

Io penso che meno siamo dipendenti dalla Cina meglio è... purtroppo con i tempi che corrono siamo quasi costretti a dare una mano a questi paesi, però l'atteggiamento nei confronti del Dalai Lama è comunque sbagliato... massima stima per questa figura, che ancora prima del Papa è andato a far visita ai terremotati in Emilia. (e non solo per questo ovviamente!)

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