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Correva l’anno 1993, che Franco Gallo, allora ministro delle Finanze, e attualmente presidente della Corte costituzionale, nonché membro dell’Accademia dei Lincei, in sodalizio con Carlo Ciampi (ometto Azeglio, perché così mi va), già capo di BankItalia, e allora Presidente del Consiglio, introduce a dà valore di Legge a quella mostruosità giuridica ed economica che ha trovato nome come “ studi di settore”. Questa legge impone al contribuente titolare di un’attività commerciale o un’azienda di adeguare la propria dichiarazione reddituale, non già al reddito effettivamente realizzato, ma a dei parametri statistici determinati con la forza coercitiva della Legge (ossia da burocrati iperstipendiati che frequentano stanze che i comuni nati di donna neppure possono avvicinare), e che nessuna potenza terrestre può discutere. Dunque, è lo Stato che si arroga il diritto di sapere meglio di noi quanto abbiamo guadagnato, invertendo una delle norme fondanti di qualsiasi civiltà giuridica, ossia l’onere della prova. Esso, la suprema maestà statuale, non deve dimostrare nulla ai suoi sudditi; è semmai il suddito che, come nel caso del meschinissimo di cui ho appreso nel link del post di Tonino, deve dimostrare come ha fatto a sfamare sé e la sua famiglia. La perversione diabolica degli studi di settore, di quanto da esse deriva, e delle menti che concepiscono simili orrori (Legge che ebbe e ha in Prodi uno dei suoi più mistici apologeti) si spinge oltre le consuete frontiere della follia, arrivando a liberare dalla gogna di questa Legge i grandi contribuenti, e riservando il “servizio” solo ai piccoli e medio-piccoli.

Una demenziale macchinazione del genere la concepì Stalin, che, nei famigerati “piani agrari”; esattamente come negli studi di settore, arrogò alla Stato padrone il diritto e la capacità di predeterminare le quantità di derrate che si dovevano produrre e che erano sempre eccedenti rispetto a quanto, in base al reale stato dell'economia, si sarebbe poi effettivamente prodotto. Su quella base teorica e volutamente esagerata, si determinava la percentuale quantitativa che di quei prodotti si doveva consegnare allo Stato, e poiché quanto si produceva effettivamente in termini di quantità era uguale o, al più, leggermente superiore a quanto veniva requisito con la forza, ai contadini non restava da mangiare; e chi non mangia muore. In questo modo, Stalin fece fuori 8.000.000 di Kulaki. Tanto per dire.

Questa mentalità infernale è passata pari pari dalle steppe alle italiche contrade, e ha prodotto l’irreversibile disastro che sta finendo di spegnere il nostro Paese.

Possiamo dire grazie agli amici dell' Aspen Institute.

Inserita:

Ho alcuni punti da chiarire:

1) Secondo voi prelevare tramite portafogli on line per poi ritirare al bancomat puo' aggirare la cosa?

2) Immagino che qui dentro non sia l'unico che negli ultimi anni ha fatto delle buone vincite in casino stranieri.Voi come vi siete comportati? avete sempre dichiarato tutto?

3) La dichiarazione delle vincite in casino stranieri andava fatta anche in passato oppure da quando? perchè ad oggi non mi è mai arrivato nulla e gioco da decenni.

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