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Io Sono Una Bestia


Satori

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una diversa imbecillità, il buon gusto purtroppo e la decenza in questa società si sono persi, personalmente sono un esteta la fatina con la barba sinceramente la trovo inquietante, ancor di più se proposta alle nuove generazioni, cerco di usare un linguaggio molto leggero pardon ..  soft ( ormai la lingua italiana pare sia un di più , pardon ...un optional ) per esprimere la mi costernazione , sono sincero mi sono rifiutato di visionare il video, non mi piace immagazzinare volgarità.

felicità ed un abbraccio 

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7 ore fa, Satori ha scritto:

Carissimo, non ti conoscevo questo fare bizantino, in realtà, mi hai passato da cucinare la frittata, dopo aver sbattuto le uova... Ma tu sai che ti voglio bene, e difatti mi accingo alla cottura.

Nel mondo normale, la fiaba fu un tipo di narrazione prettamente orale, di origine popolare, anche nel senso che il soggetto autoriale non è un singolo, ma una indefinibile entità collettiva, il popolo, appunto.

Successivamente, soprattutto in epoca post medioevale, la fiaba propriamente detta scomparve (a causa del prodigioso sconvolgimento antropologico della  modernità, che vide il popolo, via via, trasformarsi in massa. Ciò che il "democratico" Voltaire definì canaglia. Qui, la fiaba passò alla forma scritta, e sorsero alcuni grandi fiabisti, come Perrault, Grimm, l'immenso Carrol, fino a Calvino.

Dunque, la fiaba, presso una collettività (normale, dunque esclusa la nostra) serve da specchio, per ciò che questa collettività ha di archetipo. Il "c'era una volta" di ogni incipit, rimanda al tempo del mito, ossia al tempo che eccede ogni cronaca del quotidiano; rimanda, cioè, al presente delle profondità. E qui troviamo la sua funzione educativa. Ora, caro The Guru, l'educazione è l'arte di far crescere, cercando di ridurre al minimo il ruolo del ferro e massimizzando quello del velluto. perché? Perché crescere è doloroso, seppur necessario.    

Caro Satori,

il fatto è che mi diverto di più a leggere quanto tu scrivi rispetto a quanto scrivo io.

Della fiaba  ho sempre apprezzato l'aspetto della paura che essa doveva procurare nel bambino. L'angoscia del racconto spesso legato alle reali paure del bambino (e degli adulti stessi) veniva poi mitigata dalla presenza rassicurante dell'adulto, narratore della fiaba. Le fiabe moderne sono fuffa, nel senso che non hanno alcuna funzione pedagogica.

The Guru

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39 minuti fa, theguru ha scritto:

il fatto è che mi diverto di più a leggere quanto tu scrivi rispetto a quanto scrivo io

Bene, allora divertiamoci.

40 minuti fa, theguru ha scritto:

Della fiaba  ho sempre apprezzato l'aspetto della paura che essa doveva procurare nel bambino. L'angoscia del racconto spesso legato alle reali paure del bambino (e degli adulti stessi) veniva poi mitigata dalla presenza rassicurante dell'adulto, narratore della fiaba

L'elemento orrorifico, di suspense, la tremarella, pedagogicamente, corrispondono al ferro, con la cui durezza non puoi venire a patti, e il cui trascendere le rassicurazioni del familiare, impone il superamento della condizione infantile. In molti casi, gli attori della fiaba, soprattutto i villain, sono il primo contatto con l'ombra (in senso junghiano), col lato oscuro della mente, coi mostri. Una fiaba senza mostri, senza lupi, senza streghe e maghi quasi onnipotenti, sarebbe come una zuppa senza sale e un bignè senza zucchero. A farci caso, il lato oscuro è sempre più fascinoso di quello chiaro; tra la strafigona milf della strega, Grimilde, e la noiosa Biancaneve, credo che non ci sia partita. Ma questo porterebbe lontano.

53 minuti fa, theguru ha scritto:

Le fiabe moderne sono fuffa, nel senso che non hanno alcuna funzione pedagogica.

Senza dubbio, in generale, le fiabe popolari veicolano profondità irraggiungibili da quelle contemponanee (da un secolo in qua); tuttavia, in pochi casi delle moderne (ossia delle post medioevali) si raggiungono livelli impressionanti; penso soprattutto ad Alice di Carrol, opera profondamente esoterica.

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Il giovedì 27 settembre 2018 in 15:27 , Satori ha scritto:

Qui, la fiaba passò alla forma scritta, e sorsero alcuni grandi fiabisti, come Perrault, Grimm,

Ecco ricordo che da piccolo trovavo molti passi di quelle fiabe incomprensibili, facevo tante domande alla mamma che mi rispondeva alla meno peggio.

Poi le trovavo da femminuccia: gli eroi erano biancaneve, cenerentola, la principessa sul pisello, cappuccetto rosso, gretel.

E i maschi? praticamente dei cojoni che nelle illustrazioni vestivano con calzamaglia a striscioni, gorgiera e mantellina frufrù. Voglio dire che già lo intuivo all'epoca.

Il principe azzurro? un ballerino puah e come se non bastasse in ginocchio a calzar scarpe, ma come si fa?

Hansel? si era fatto rinchiudere in gabbia e salvare dalla sorella... cosa per me inconcepibile

E il Re delle fiabe? un vecchio pingue dalla barba bianca e dalle guance rubiconde perennemente seduto sul trono, una specie di babbo natale paralitico con la corona

Il cacciatore? un umile servo della matrigna.

E infatti a Carnevale mentre le bambine si vestivano tutte da fatine con la bacchetta, noi maschietti cowboy o zorro, non vedevi nessuno in calzamaglia azzurra con la scarpa in mano sennò  l'avremmo perculato per un mese.

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21 ore fa, tonino ha scritto:

Ecco ricordo che da piccolo trovavo molti passi di quelle fiabe incomprensibili, facevo tante domande alla mamma che mi rispondeva alla meno peggio.

Poi le trovavo da femminuccia: gli eroi erano biancaneve, cenerentola, la principessa sul pisello, cappuccetto rosso, gretel.

E i maschi? praticamente dei cojoni che nelle illustrazioni vestivano con calzamaglia a striscioni, gorgiera e mantellina frufrù. Voglio dire che già lo intuivo all'epoca.

Il principe azzurro? un ballerino puah e come se non bastasse in ginocchio a calzar scarpe, ma come si fa?

Hansel? si era fatto rinchiudere in gabbia e salvare dalla sorella... cosa per me inconcepibile

E il Re delle fiabe? un vecchio pingue dalla barba bianca e dalle guance rubiconde perennemente seduto sul trono, una specie di babbo natale paralitico con la corona

Il cacciatore? un umile servo della matrigna.

E infatti a Carnevale mentre le bambine si vestivano tutte da fatine con la bacchetta, noi maschietti cowboy o zorro, non vedevi nessuno in calzamaglia azzurra con la scarpa in mano sennò  l'avremmo perculato per un mese.

Perfettamente d'accordo.

Perrault calò nei personaggi della fiaba la media degli stilemi della sua società, con l’aggravante che faceva parte dell’alta borghesia, con frequentazioni nobiliari. Notasi che siamo nel pieno dell’epoca delle parrucche e della cipria.

Pertanto, non desta stupore la leziosità, l’artificiosità, per tratti la pomposa ridicolaggine di certi suoi personaggi. E certamente, non è per questo che Perrault fu e rimane famoso, a detta di molti e mia, ma per un’ottima ragione, questa: non fosse stato per lui (e in precedenza per il nostro Basile), i racconti della tradizione folk europea sarebbero andati in gran parte perduti. E ciò, appunto, pur con le riserve da te e da me evidenziate, lo rende degno erede della sua fama.

Nel mio piccolo, ho un ricordo indelebile di quella prodigiosa affabulatrice che fu mia nonna paterna, grande conoscitrice delle fiabe regionali. Ce le raccontava in dialetto, e noi bambini stavamo per ore perduti a viaggiare in quei mondi; e per il tempo che la magia durava, vivevamo la grazia di uscire dal tempo che divora i suoi figli. Il tempo dello “c’era una volta”, amico, alla fine, persino nella profonda tremarella. Il tempo eterno delle origini.

Poi, come ogni cosa, tutto questo finì; e fummo consegnati al tempo dell’angst, il tempo impigliato tra i rovi.   

 

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Oro nero e uomo nero.jpg

Sette Nobel contro l'euro.jpg

Umanamente traditori.jpg

Addenda e aggiornamento:

http://stream24.ilsole24ore.com/video/finanza-e-mercati/le-misteriose-morti-70-banchieri-la-grande-crisi/AEZWks9F

Misteri (ma neanche tanto) di Mammona.

Modificato: da Satori
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  • 2 weeks later...

Rischia grosso Mitt Dolcino (pseudonimo scelto a caso? il frate fece una brutta fine e se ben ricordo gli venne tranciato di netto il naso). La profezia del golpe entro 60 giorni mi pare azzardata pure se stiamo in un forum di ludopatici, mi sbizzarrisco anch'io in una previsione: un personaggio dal cognome ligure riceverà il trattamento Khashoggi.

E a proposito di profezie:

art1975due.jpg

 

 

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anche a me pare azzardato un golpe in tempi brevi, non finchè  la stragrande maggioranza del popolo è pro governo. Occorre prima creare le condizioni di malessere e pessimismo, come? Già stanno seminando qualcosa, manichini dei leadear bruciati in manifestazioni alla medio oriente, bombe carta in sedi lega, crolli di ponti ( crolli?) , mi aspetto attentati di vario genere. Spero di sbagliarmi chiaramente,  ma credo che andare a bruciapelo contro la volontà del popolo equivale ad autodistruggersi.

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Il futuro è inconoscibile, ma si sa che, generalmente, in estate fa caldo e in inverno freddo.

Il golpe dovranno farlo per forza, o almeno debbono provarci. Se per loro (*) cade l'Italia, cadrà tutto; per questo quella che di gioca da noi è una partita decisiva. A Maggio sarà troppo tardi, perché se il governo gialloverde dura, alle europee i globalisti saranno cancellati.

Il punto è che hanno davvero i mezzi, e che lo spread, unito al massivo bombardamento mediatico, possono davvero intimorire la massa. Quanti, anche tra gli elettori M5S e Lega sanno veramente quali sono i termini della partita in gioco? Quanti sanno che non cè e mai c'è stata alcuna crisi, ma un cambiamento deliberato e da tempo pianificato di paradigma economico-politico?

Non mi sorprende che gli economisti in capo al Governo nulla dicono del piano B, questo è comprensibile; ma mi chiedo, sono davvero pronti a fronteggiare la mancanza di contante? Questi minibot, li hanno già stampati, e se sì, come faranno a distribuirli capillarmente nel giro di pochissimi giorni? Inoltre, quando denunceranno a reti unificate la truffa Euro-UE, e licenziaranno tutti i pennivendoli al servizio delle oligarchie?

Poter vedere Mentana e Gramellini spazzare le strade, e la Gruber lavare piatti in una mensa... 

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Magistrale quest'analisi di Marco Bersani; bisognerebbe mandarla tutti i giorni, a pranzo e cena, a reti unificate. Dissento su un solo punto, già trattato a suo tempo con J-J, la fallacia dell'argomento anti- privatizzazioni, almeno così come viene proposto.  

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http://www.youtube.com/watch?v=tXc-CbSB9yg

http://www.youtube.com/watch?v=LyAcSGuC5zc

http://www.youtube.com/watch?v=8TszG75t9p4

Sentite cosa dicono questi due!!! Se non lo si sentisse con le proprie orecchie, non ci si potrebbe credere. Per molto meno c'è l'ergastolo, ed invece costoro stanno ancora con la suola delle scarpe sopra le nostre facce, e premono.

Raccomando la lettura dei commenti dei lettori.

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Non avrei mai potuto credere che degli ungheresi avrebbero potuto superare l'originale argentino di Piazzolla (un eccelso, e non del tutto riconosciuto genio musicale). Lo spirito tragico e menadico latino americano viene qui universalizzato, liberato sia dall'argentinità, sia dai cieli di mezzogiono. Nec plus ultra, oltre c'è la musica delle Sfere.
Questo "Libertango" si avvicina alla pura ineffabilità. Lo si ascolta, e non si capisce se si è vivi o morti, non importa più.

Ancora Piazzola, nel suo pezzo supremo. Guardate quest'uomo mentre suona, la sua faccia il suo corpo. Un  uomo anziano, fisicamente mediocre, ma trasfigurato da questa musica celestiale, in una bellezza tragica e a tratti estatica.

In "Adios nonino" è presente tutta la gamma delle emozioni superiori umane; guardate l'espressione di Piazzola da 3,45, e poi a 5,10!!

Riposa in pace, geniale amico, e grazie, grazie, grazie.

Modificato: da Satori
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La versione magiara l'ho trovata troppo... tzigana (della serie: Tu vuo' fa' ll'argentino ma si' nato in Ungary).

Nonino poi ho scoperto che era riferito al padre dell'autore, di primo acchito ho pensato ad un alcolista che rinunciava alla famosa acquavite friulana.

Restando alle sviolinate, questo bambino tre-enne assomiglia a qualcuno... ma non ricordo chi.

 

 

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  • 2 weeks later...
Il 31/10/2018 in 15:59 , Satori ha scritto:

Questo video è stratosferico!!! Diffondete, fatelo vedere anche ai vostri nipoti, non fa niente se sono in fasce.

agghiacciante

 

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Di Battista mi sembra più un ci fa che un c'è; mentre - salvo qualche guaglionata dovuta, credo, alla giovine, con la i, età - mi sono finora ricreduto su Di Maio.

Nel caso della deambulazione a scopo di lucro, di cui D.B. accusa la casta giornalistica, sono della stessa opinione al 100 per 100. Anzi, per il vero, delle eccezioni esistono, ma sono, appunto eccezioni.

Peccato che abbia scordato un caso deambulatorio ancora peggiore: quello degli intellettò: grandissime, insuperabili, baldracche.

Modificato: da Satori
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Libertè, égalitè, fraternitè.

P.s.1

I galli sono i peggiori della galassia; chi conosce briciole di Storia sa che tutto il disordine e tutta la spazzatura che ci sta sommergendo viene da lì.

P.s.2

Quest'uomo, di cui al link, ha due palle che gli fumano.

Modificato: da Satori
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Riprendendo la qualifica che Di Battista ha appiccicato alla categoria dei giornalisti, ecco la riprova della riprova della riprova che mai giudizio fu più veritiero.

Mandate il link ai vostri cugini, amici e nemici.

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Il 18/11/2018 in 16:26 , Satori ha scritto:

Libertè, égalitè, fraternitè.

P.s.1

I galli sono i peggiori della galassia; chi conosce briciole di Storia sa che tutto il disordine e tutta la spazzatura che ci sta sommergendo viene da lì.

P.s.2

Quest'uomo, di cui al link, ha due palle che gli fumano.

Grazie per aver condiviso questo video Satori,  dovrebbero vederlo tutti perché non spiega solo della situazione in quei paesi di cui non ero a conoscenza, ma ti fa capire come funziona un sistema economico che ha lo scopo di portare benefici sono in una direzione. Seppur in modi diversi mi pare di poter dire che l'Italia si trova in una situazione verosimile, in cui i media mainstream, lo vediamo tutti i giorni , cercano di creare pessimismo e divisioni allo scopo di smorzare ogni iniziativa a carattere sovranista. Un popolo pessimista è facile da manovrare, occorre tenere duro, staremo a vedere.

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