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Io Sono Una Bestia


Satori

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4 minuti fa, Dstrange ha scritto:

pubblicità che esaltava ed esortava a fidarsi solo dell'informazione dei professionisti , cioè quella della tv, stampa

Professionisti loro, stampa di regime, informazione a senso unico!

"Lo dice la scienza" è una menzogna che il Sistema può propinare solo alle plebi ignoranti; non esiste, nè esiterà mai una signora Scienza, bensì una polifonia di voci, sempre in contrasto dialettico, senza un solo accordo persino sulla definizione dell'ambito della propria disciplina. Faccio un esempio per tutti: la biologia è la disciplina che dovrebbe studiare la vita, dato che "bios" significa vita e logos significa discorso. Ebbene, a vostro beneficio, e presumo con vostra sorpresa, vi comunico che non esiste un accordo sulla definizione (in senso scientifico) di vita. A prescindere da questo, ma in realtà non se ne dovrebbe prescindere, in ambito biologico è in atto un dibattito accesissimo tra scuole diverse, nessuna delle quali ha in mano una verità, neppure verosimile. Ovviamente, il criterio di diffidare da chi difende gli interessi del padrone vale sempre; e ti serve da orientamento. Se uno è pagato dalla Glaxo, ossia da BigPharma, so già che sta facendo gli interessi dei suoi padroni (che vogliono sparare 12 vaccini nel corpo di tutti i nostri figli e nipoti), e non i miei.

Persino nella più dura delle Scienze, la fisica, non esiste identità di vedute sulla interpretazione di certi fatti; ed anzi, la scelta di osservare certi fatti e non altri, è del tutto abitraria.

Ed intanto, i "professionisti" di cui la voce del padrone ci invita a fidarci, hanno avviato un procedimento legale per la chiusura di Byoblu. Loro, il ministero della verità, hanno tanto cura di noi!

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6 ore fa, jackjoliet ha scritto:

La nostra mente riceve dei massaggi dai cinque sensi, li traduce, li rielabora e infine ci restituisce l'immagine del mondo per come lo conosciamo da sempre.

No, falsissimo! Per la verità ho già spiegato (di recente, in risposta a Rafelnikov) perché questo concetto, in tutte le sue varianti, è falso. Lui parlava di sistema nervoso, tu, più genericamente, affidi il compito di ricevere tradurre e restituire, alla mente. Questa è, pari pari, la concezione della cosiddetta macchina universale di Touring, con la sola differenza che una macchina di Touring non ha percezione, salvo voler interpretare (come percezione) la modificazione degli stati della macchina, alla ricezione degli input. C’è una scena in T2, nella quale il giovane John Connor chiede al Terminator se quando gli sparano sente dolore. Il T800 gli risponde così: “ricevo dei segnali che potrebbero essere definiti dolore”. In questa frase, che a molti parrà magari profonda, è racchiusa tutta l’assurdità (logica) del concepire come possibili macchine senzienti e pensanti. Questa cosa non accadrà mai, neppure se la capacità di calcolo di un dispositivo dovesse raggiungere velocità inconcepibili, neppure alla miliardesima versione dei computer quantici. All’aumentare della velocità, aumenterà la processione dei dati e la correlazione sintattica (che però sarà riconosciuta come tale, solo ad una mente esterna alla macchina) ma non sorgerà mai alcuna semantica; perché non ci sarà mai un soggetto capace di colmare l’abisso ontologico tra sintassi e semantica. Per non parlare della percezione, che è irriducibile, come tale, al calcolo.  

Tornando a ciò che hai scritto, ogni mente individuale è già un sistema di filtri, precisamente, quelli imposti dalla propria cultura di appartenenza. Quali che siano gli input, questi sono interpretati ed elaborati in base agli a priori della propria cultura di appartenenza. Uno stesso evento, o processo, può significare cose del tutto diverse, a seconda della struttura della mente di chi percepisce o lo apprende. O pensi, J-J, che un fulmine, o un rapporto sociale, la morte, vogliono dire la stessa cosa per un milanese, un polinesiano (non occidentalizzato), un tibetano dell’era Bon, o un antico romano? La struttura biologica di costoro è identica, il sistema nervoso pure, eppure i loro mondi sono completamente diversi.

Conclusione: non esiste un “mondo oggettivo”, li fuori. Riprova, un sognatore non concepisce altro che il proprio sogno, anzi, non sa neppure che sta sognando.

 

 

Quanto al testo che hai letto, il nocciolo della questione trattata è il rapporto tra il budo, le arti marziali, e il discorso che vado portando avanti, che altro non è che una versione volgarizzata (ma non banalizzata) della filosofia sottesa allo Zen.

L’idea della lunga sequenza del combattimento, che include sia la premessa che i commenti seguenti allo stesso, mi è venne molti anni addietro, con la lettura di un bellissimo testo di Taisen Deshimaru Rōshi, precisamente, “Lo Zen e le arti marziali”. Trovai conferma di quanto pensavo, e che poi ho cercato di rendere in forma narrativa. E cioè, il mondo rappezzato col bisturi linguistico del taglia e cuci, se si dimentica che esso è solo un’astrazione finalizzata a scopi pratici, è un’allucinazione. Il termine sanscrito Maya significa (fra altre cose) questo: illusione, sogno, irrealtà, inganno, allucinazione.

 

 

 

 

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Il 23/3/2020 alle 22:10 , Satori ha scritto:

Ciao, Rafelnikov, grazie di essere qui e per quello che scrivi, ad esempio questo:

“Nel buio della caverna pensiamo al mondo raggruppando e dividendo alla meglio un continuo di processi più o meno uniformi e stabili, per meglio intereagire con essi. Mi sembra di aver letto che "....ci appropriamo del mondo facendolo a pezzi". È la struttura del nostro sistema nervoso che funziona così. Riceve input sensoriali, elabora informazione continuamente, generando comportamento. Lo fa attraverso la sua rete neuronale,ecc…”

 

Verissimo, ma solo per una parte! Oltre a questo, è anche vero, infatti, che nel buio della caverna pensiamo al mondo (tradotto, astraiamo simbolicamente dai fatti del mondo), a partire da come ci hanno insegnato a fare i cavernicoli. Ci hanno cioè educato (dal latino “educere”, ossia portare qualcuno verso qualcosa, nel nostro caso verso una precisa costruzione del mondo), a condividere l’allucinazione collettiva, che il mondo sia un collage di pezzi sparsi, identificati e catalogati dalle parole, e correlate secondo la rappresentazione che ne dà la cultura di nascita. Per cui, non è la struttura del nostro sistema nervoso, in sé, a compiere questa operazione di taglio e cucito (fosse esso, come un apriori biologico), non avremmo, per principio (sennò non sarebbe un apriori), la possibilità di accorgercene. Ma è la cultura che fa funzionare così e non colà il sistema nervoso, non la natura. Prova ne è, che al mutare del modello culturale, muta la rappresentazione del mondo.

Al momento, se sono stato capace di illustrare la questione, credo che questo sia sufficiente. Quello che segue può essere saltato da chi non ha un reale interesse per la questione, e, più in generale, da chi è soddisfatto dalla modalità di pensiero che ha ereditato (ossia, gli è stata imposta) per nascita.

Faccio un esempio radicale di mutamento di paradigma; propongo il cosiddetto tetralemma del buddhismo Mahayana, attribuito a Nagarjuna. Premetto che esso può essere considerato il cuore di una Tradizione che data 26 secoli, e che ha espresso personalità, Nagarjuna è una di queste, riconosciute unanimemente (almeno da chi ha titolo per parlarne), come il vertice dell’intellettualità umana. Comprendere davvero il tetralemma, e quanto dalla sua verità deriva, non è affatto semplice. E non si pensi di poterne venire a capo con quattro cocci di riflessione e due ricerche su internet. Il significato del tetralemma può essere colto solo se, pur utilizzando i mezzi della nostra cultura, si è capaci di uscire da essa. Per questa ragione sconsiglio la lettura a chi non ritiene di avere interesse e tempo. La migliore esposizione ragionata della Dottrina di Nagarjuna, a mio parere, è quella della giovane italiana Emanuela Magno (che ci allieta anche di una sofisticata bellezza). Chi si volesse cimentare con le alture di un viaggio in territori sconosciuti, potrebbe leggere “Nagarjuna. Logica, dialettica e soteriologia”. (Ed. Mimesis). Testo, immenso, preziosissimo.

Questo il tetralemma:

http://it.qwe.wiki/wiki/Tetralemma

Un buon commento, sintetico, è il seguente:  

http://www.superzeko.net/dharma_di_aliberth_da_rivedere/gli_insegnamenti_zen.htm

Allego un pdf della Magno.

 

Magno Nagarjuna Word.docx 216 kb · 0 download

 

Ciao, Satori, ringrazio anche io te per quello che scrivi anche se questa volta hai utilizzato l'artiglieria pesante............in fondo il problema trattato poteva ancora essere discusso se lasciato al livello a cui era.

Purtroppo leggendo e comprendendo i riferimenti da te postati (molto interessanti, ma l'allegato non si apre e sarei curioso di leggerlo) siamo arrivati ad un livello olistico sul quale posso essere serenamente d'accordo, augurandomi che possa essere utile anche ad altri e lasciandomi nella "vacuità" dei miei pensieri.

Ritornando, invece al post e per coerenza non posso che scrivere:

                                NON HO PAROLE

 

Alla prossima, Raf

 

P.S.:

"l'esistenza del mondo è dipendente dal linguaggio proprio come il linguaggio che noi usiamo è dipendente dal mondo".

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2 ore fa, Satori ha scritto:

Uno stesso evento, o processo, può significare cose del tutto diverse, a seconda della struttura della mente di chi percepisce o lo apprende. O pensi, J-J, che un fulmine, o un rapporto sociale, la morte, vogliono dire la stessa cosa per un milanese, un polinesiano (non occidentalizzato), un tibetano dell’era Bon, o un antico romano?

Certo che no, per ognuno di essi lo stesso evento avrà significati diversi, la cultura è un filtro eccezionale e su questo non ci piove. Però Satori, come si può immaginare il suono senza che esista un orecchio?
Quello che noi chiamiamo suono, io me lo immagino del tutto simile al mondo che viene descritto nel film Matrix, in cui una infinita sequenza di codice binario (nel caso del film il codice binario era utile alla trama. Noi lo potremmo immaginare più come una nebbia, o una tempesta di radiazioni) viene tradotta da un "device" che lo trasforma in case, strade e persone.
Il mondo là fuori (al di fuori dei nostri sensi) o il mondo "di sotto" (sotto l'immagine di esso che la nostra mente elabora e ci restituisce) non ha colore, ne suoni.

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13 minuti fa, Rafelnikov ha scritto:

l'esistenza del mondo è dipendente dal linguaggio proprio come il linguaggio che noi usiamo è dipendente dal mondo

L'esistenza del mondo f.e.n.o.m.e.n.i.c.o dipende dal linguaggio (prima proposizione, A);

da cui deriva che il linguaggio è una possibilità del mondo, e non viceversa. Da cui, il mondo implica il linguaggio, ma non ne dipende (seconda proposizione B).

Wittgenstein lo intuì, forse lo comprese, in ogni caso (per quello che si sa di lui), la cultura in cui era immerso, non gli consentì (sempe per quello che si sa di lui) di gettare via la scala di cui alla  posizione 6.54 del Tractatus

6.54 Le mie proposizioni illustrano così: colui che le comprende, alla fine le riconosce insensate, se è salito per mezzo di esse, su esse, oltre esse. (Egli deve, per così dire, gettare la scala dopo esservi salito). Egli deve superare queste proposizioni. Allora vede rettamente il mondo.

Interessante questo che segue, Wittgenstein e il buddismo.

 

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/filosofiacomparata/wittgensteinferrari.pdf

P.s.

DI quale allegato parli?

 

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8 minuti fa, jackjoliet ha scritto:

Certo che no, per ognuno di essi lo stesso evento avrà significati diversi, la cultura è un filtro eccezionale e su questo non ci piove. Però Satori, come si può immaginare il suono senza che esista un orecchio?

Questa cosa la trattai, non so in quale discussione, anni fa. In realtà, non bastano suono e orecchio, mancano altre due condizioni, una delle quali non è, a rigor di termini, una condizione. 

I pipistrelli "vedono" utlizzando le onde sonore; ma questo è solo un modo per cercare di descrivere qualcosa che neppure i pipistrelli, se potessero parlare, potrebbero mai spiegare.

Lo stesso, per quello che sto facendo: scrivo, ma non ho la minima idea di come faccia. 

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1 ora fa, Satori ha scritto:

Questa cosa la trattai, non so in quale discussione, anni fa.

Amico mio la discussione è sempre la stessa......che avemmo qualche anno fa....dove ti avevo risposto....prima del tetralemma.

L'allegato è la versione della Magno.

Grazie!

http://www.ammazzacasino.com/forum/topic/16801-scienza-conoscenza-e-realtà/?do=findComment&comment=202533

 

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Grazie per l'amicizia, che ricambio, ed anche per il link della discussione. Come già dissi a Dstrange, non eccello in sistematicità.

Provo ad allegare il testo della Magno. Sarebbe molto meglio leggere il libro citato, impressionante, ed è davvero poco, per erudizione, comprensione, capacità espositiva; tenendo oltretutto conto della giovane età dell'autrice, e del tema, a parer mio il più antitetico alla forma mentale occidentale.

Il tetralemma è una breve struttura di proposizioni, il cui scopo è portare alla paralisi della mente*.

La sua sintesi massima è nel termine giapponese "mu" e cinese "wu (shin*2). Mu e wu non sono semplici negazioni (errore capitale che ha fatto accusare il buddismo di nichilismo), si potrebbero tradurre "assenza di". In realtà, sono negazione di una negazione e negazione di ogni determinazione. Giacché "omnis determinatio est negatio" (Boezio); ma l'intero lessico è determinativo!!!

P.s.

* Discriminante.

*2 Shin significa mente, nella modalità discriminante. Per cui, wu shin significa assenza di mente discriminante; non di Mente, giacché non si può "uscire" dalla Mente, essendo essa una totalità indivisa.

Magno Nagarjuna Word.docx

Modificato: da Satori
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per quanto viene criticato il nostro povero presidente, e dopo quanto fango ricevuto sulla questione MES ( per ora abbandonato su sua richiesta) dalle opposizioni da strapazzo, il discorso che ha  tenuto seguito al rifiuto di accettare la bozza sugli aiuti per affrontare l'emergenza, a mio parere merita un applauso.

 

L’Italia ha le carte in regola con la finanza pubblica: «Il 2019 l’abbiamo chiuso con un rapporto deficit/Pil di 1.6 anziché 2.2 come programmato-ha sottolineato Conte- Qui si tratta di reagire con strumenti finanziari innovativi e realmente adeguati a reagire a una guerra che dobbiamo combattere insieme per vincerla quanto più rapidamente possibile». Quello che ha chiesto Conte è «una risposta forte ed adeguata»: «La dobbiamo ai nostri cittadini e in definitiva alla stessa Europa», ha detto Conte. «Che diremo ai nostri cittadini se l’Europa non si dimostra capace di una reazione unitaria, forte e coesa di fronte a uno shock imprevedibile e simmetrico di questa portata epocale? Come si può pensare che siano adeguati a questo shock simmetrico di così devastante impatto strumenti elaborati in passato, che sono stati costruiti per intervenire in caso di shock asimmetrici con riguardo a tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi? Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passato allora voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve lo potete tenere, perché l’Italia non ne ha bisogno!».

Modificato: da Dstrange
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Perché non fa immettere, immediatamente, sui c/c degli italiani, 500 miliardi, tramite Banca Depositi e Prestiti, come ha fatto la Germania con la sua banca KFW (omologa della BDEP)? Cosa lo impedisce?

perché, l'Italia è l'unico Paese al Mondo a essere totalmente paralizzato? Altrove hanno chiuso il superfluo, ma hanno tenute aperte tutte le strutture portanti dell'economia; i loro virus sono meno letali? i loro abitanti più robusti? i virus si fermano alle frontiere?

Mai la Storia umana ha visto un popolo intero imprigionato in casa sine die, mai! E' forse questa la più immane catastrofe della Storia? E lo è solo per l'Italia?

Aristotele aveva ragione, gli schiavi per natura esistono.

 

Modificato: da Satori
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Siamo alla frutta. L'escalation di disperazione (e violenza) avrà un andamento esponenziale pari a quello della diffusione del covid.. purtroppo i primi a perdere i nervi saranno i meridionali (laddove il lavoro in nero è più diffuso), ma poi, dovesse continuare la prigionìa, a seguire tutti gli altri. 
Mi è già arrivata voce di gruppi whatsapp che si stanno organizzando per andare a saccheggiare i supermercati. Hanno fame, hanno figli che hanno fame.
Possiamo dargli torto?

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Il capo del Governo e la sua orrenda compagnia stanno superandosi nella loro stessa specialità, l'orrore.

La polizia multa a tappeto i contadini che preparano la semina!!!

Quanto riferito da J-J rende appena l'idea del caos che incombe. Possono non sapere che la fame, per milioni di italiani, è già dentro casa? Miriadi di redditi da attività in nero azzerate, soprattutto al Sud.

Ambulanti, tassisti, piccoli artisti del settore musicale e teatrale, tutto il comparto artigianale, i padroncini, e chissà cos'altro, incluse le loro famiglie. Hanno finito i soldi!!! Come faranno la spesa?

Sempre che ci sarà una spesa da fare!

Quanto potrà reggere, ancora, il comparto alimentare, visto che l'intero apparato economico di supporto è stato soffocato? Le vedo solo io queste cose?

E che fanno capo del Governo e la sua orrenda compagnia? Anziché utilizzare l'intero corpo militare e tutti gli organi di Polizia, in collaborazione con la popolazione, allo scopo di far ripartire gli snodi essenziali della produzione di generi di prima necessità, che fanno gli orridi? Ma certo, minacciano e multano a sangue il disgraziato che fa due passi da solo in una strada deserta, sennò va fuori di testa.

Perché non consentire, fermo restando il divieto di assembramento, il moto all'aria aperta, dalle 22/23, fino alle 07 del mattino?

Ma certo che tutte queste cose le sanno, le sanno e stanno eseguendo degli ordini.

Perché, ripeto e ripeterò, solo la popolazione italiana è carcerata in casa, con ovvia distruzione dell'intera economia? Perché???

Siamo il Paese cavia, per l'Occidente, per il genocidio radicale da tempo previsto dalle élites; queste sono le prove generali.

Salvo che qualcosa non dovesse andare storto nei loro piani; salvo che, per un vero Miracolo, una quantità sempre maggiore di persone non c o m p r e n d a ciò che sta succedendo, arriveremo allo schianto.

Non servirà a nulla assaltare i supermercati, lo hanno già previsto, il caos puro gioca a loro vantaggio.

Serve usa la testa, serve capire, serve individuare il nemico.

Siamo troppi!!! Lo hanno detto chiarissimamente, leggete quello che dal Club di Roma in poi vanno predicando!!! Per loro siamo insetti, secondo il loro calcoli, bastano e avanzano 500.000.000 di insetti, ai loro ordini e al loro servizio. Ho già linkato cosa dice in proposito l'orridissimo Attali (e altri), uno degli "uomini sul territorio" di questi mostri (le élites finanziarie).

Mah!!!

P.s.

Sanno che una guerra nucleare spazzerebbe via anche loro, ed allora, molto più economiche e chirurgiche epidemie + caos sociale + carestie.

Ricordate, il capo del Governo e i suoi giannizzeri rendono impossibili le semine.

 

Modificato: da Satori
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Pausa:

http://www.youtube.com/watch?v=naWSfKyhY0c

Pezzo capolavoro, di una colonna sonora mitica (del grande Paul Williams), di un film capolavoro, Bugsy Malone (1976 Alan Parker).

 

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Non conosco il tedesco, ma ci sono i sottotitoli in inglese.

Billi Six è il giornalista che fu lasciato, di proposito, in galera in Venezuela, perché così la sua detenzione avrebbe permesso lo sfruttamento politico e diplomatico. Lo ripeto, non esiste Babbo Natale e neppure la Befana. Sul Covid19 niente torna, tranne l'anomalia statistica dei morti di Bergamo e Brescia.

Sono certo che prima o poi salterà fuori la verità.

 

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Al momento, facciamo un intermezzo.

Di tanto in tanto, trovo giusto e riparatorio punirmi (della mia inclinazione a peccare). La sofferenza maggiore, quasi sempre, mi è procurata dal leggere robe di filosofia su vari blog dedicati.

Preparatevi, perché vi sto trasportando, in modo del tutto gratuito, nel cuore di una specie di esperienza psichedelica. Allegherò alla fine, con un brevissimo commento, il blog da cui ho tratto quanto segue; così, nel caso in cui qualcuno, tra le sterminate schiere di lettori di questa discussione, volesse approfondire questo viaggio nell’extraumano.

Il corto brano che segue è tratto dal saggio di Giovanni Fornero e Salvatore Tassinari dal titolo “Le filosofie del novecento (Vol.2)”, Ed. Bruno Mondadori; brano poi riportato nel blog di cui parlavo.

Ad integrare i commenti degli autori citati, vengono riportati brani di Jean-Luc Nancy e Martin Heidegger. Heidegger, come credo molti sanno, è considerato uno dei massimi filosofi del secolo scorso; Nancy che è vivo (salvo non sia morto), che credo qui nessuno conosca, a dispetto di ciò, è considerato uno degli autori di punta della cosiddetta “filosofia continentale”. Un vero genio.

Sentite che meraviglia, rifatevi gli occhi, elevatevi:

L’idea cardinale che sta al cuore della riflessione di Nancy - a partire dal suo pensiero circa la comunità, la libertà e il corpo – è la nozione dell’essere singolare plurale, nozione che – come abbiamo precedentemente visto - dà anche il titolo a una sua opera. Secondo Nancy, il quale non fa segreto dell’ambizione di rifondare interamente la “filosofia prima”, il singolare plurale forma la costituzione d’essenza dell’essere, il quale è, al contempo, singolarmente plurale e pluralmente singolare. Infatti, convinto che mai vi sia stato né che mai vi sarà un assoluto solipsismo filosofico (ossia una filosofia del soggetto concepita come “chiusura infinita in sé di un per-sé”), egli asserisce che tutto ciò che esiste, dal momento che esiste, “coesiste”:

Essere singolare plurale significa: l’essenza dell’essere è, ed è soltanto, una co-essenza; ma co-essenza o l’essere-con-l’essere-in-tanti-con designa a sua volta l’essenza del co-, o ancora meglio il co- (il cum) stesso in posizione o in guisa di essenza”.

 

Non si tratta allora dell’essere prima facie, cui si aggiunge il “con”, ma del “con” al cuore dell’essere. Da ciò deriva la necessità di rovesciare l’ordine dell’esposizione filosofica tradizionale, per cui il “con” solitamente viene dopo. Tale ordine è stato conservato da Heidegger stesso, che introduce la cooriginarietà dell’essere-con (Mitsein) solo dopo aver fissato l’originarietà dell’esser-ci (Dasein😞

Dunque: non prima l’essere dell’essente e poi l’essere stesso come essente l’uno-con-l’altro, ma l’essente – ogni essente – determinato nel suo stesso essere come essente l’uno-con-l’altro. Singolare plurale: cosicché la singolarità di ciascuno è indissociabile dal suo essere-con-in-tanti”.

D’altra parte – rileva Nancy – singuli in latino si dice solo al plurale, giacché designa “l’uno” dell’“uno a uno” e quindi la finitudine originaria dell’esistenza e della struttura relazionale che la costituisce: “il singolare è fin da subito ‘ogni’  uno, e dunque anche ogni ‘con’ e’ tra’ tutti gli altri”. Intrecciando ontologia e politica, Nancy finisce per fare di questa concezione sociale dell’essere – nel cui ambito “la verità dell’‘ego sum’ è un ‘nos sumus’” e la comunità coincide con il modo di essere dell’esistenza stessa – la base di un essere-insieme autenticamente inteso. Infatti, anche senza pretendere di addentrarsi in dettagli tecnici e normativi, che non competono al pensiero “radicale” della filosofia, Nancy finisce per approdare a una sorta di prospettiva “impolitica” indirettamente protesa a “depoliticizzare la società, ma non nel senso in cui intendono questa operazione i liberali. Alla politica non va sostituita l’economia, come sta avvenendo in quest’epoca di globalizzazione, ma la Politica vera, quella degli antichi” (Roberto Esposito, Con Jean-Luc Nancy. Filosofia allo specchio per guardare la libertà). In quest’accezione – avverte Nancy – l’ontologia non occupa uno spazio arretrato, speculativo, ossia quello dei princìpi astratti:

 

Il suo nome significa: pensiero dell’esistenza. E la sua situazione significa oggi: pensare l’esistenza all’altezza di quella sfida di pensiero che è la mondialità come tale (che la si definisca poi come ‘capitale’, ‘(dis)occidentalizzazione’, ‘tecnica’, ‘frattura della storia’, ecc.)”.

Un altro tema che sta particolarmente a cuore a Nancy, che su di esso si è a lungo affaticato, è quello dell’esperienza della libertà. Essere liberi vuol dire decidere di esistere, senza pretendere di ancorarsi a un’essenza o a un fondamento. Significa accettare le condizioni di un essere che si ritrae e abbandona l’esistente alle proprie possibilità:

 

Se non pensiamo l’essere stesso, l’essere dell’esistenza abbandonata, o l’essere dell’essere-nel-mondo come ‘libertà’ (e forse come una libertà e una generosità più originaria di ogni libertà) siamo condannati a pensare la libertà come un’idea e come un ‘diritto’ puri, per concepire in compenso l’essere-nel-mondo come una necessità assolutamente cieca e ottusa” (L’esperienza della libertà).

 

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Ecco, quando vi capita di chiedervi perché questo mondo è andato a puttane, riflettete su quanto avete letto; riflettete sul fatto che ciò che questi tizi pensano e scrivono (malgrado a voi sembrerà impossibile) ha un impatto importantissimo sulle vostre vite, anche se indiretto.

Purtroppo, il blog nel quale ho ritrovato queste mie memorie rimosse, è quello di Diego Fusaro, “Filosofico.net”. Il fatto che, da quello che capisco, Fusaro sembri prendere sul serio questa sp......ra, per me, intenzionato a votare Vox Italia, se mai ce ne sarà dato, mette inquietudine e tristezza. Dovesse mai venire fuori qualche programma politico sul daisen, sull'essere singolare plurale, o magari sull'essere-con-l'essere, io non ci sto,  J-J non aspetta altro, ma io no!!!

P.s.

Vedete, Dstrange, J.J. magari Rafelnikov, e magari altri che zitti zitti leggono, come vado dicendo (temo con scarso successo) questa gente si è davvero fottuto il cervello con le parole; solo che questi qui insegnano, formano altre teste come la loro, fanno "cultura", e la cultura modella la società. A un certo punto di saturazione, poi, la natura si scrolla di dosso tutta questa spazzatura; e noi con essa. Virus o non virus.

P.s2.

Meditateci sopra, oppure non meditatci, affari vostri.

 

Modificato: da Satori
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Non ci ho capito un ca**o, ma ti posso assicurare che sin da quando ho memoria, son stato sempre molto esigente nel selezionare il mio essere-con-l'essere, scartando in maniera decisa gli esseri ipertricotici  o con mascelle prominenti.
Fusaro è avvisato!  😈

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19 minuti fa, jackjoliet ha scritto:

Non ci ho capito un ca**o, ma ti posso assicurare che sin da quando ho memoria, son stato sempre molto esigente nel selezionare il mio essere-con-l'essere, scartando in maniera decisa gli esseri ipertricotici  o con mascelle prominenti.
Fusaro è avvisato!  😈

Eppure, questa cosa dovrebbe farti riflettere, giacché, per quanto malata, ha una sua logica. E' a mostruosità del genere che porta il pensare sul pensare sul pensare, ecc...

C'è una diretta continuità col discorso che andavamo facendo, mi spiace che non te avvedi.

L'iperproliferazione concettuale è l'analogo mentale di un tumore; questa "filosofia" non salta fuori dal nulla, anzi! E' lo sbocco inevitabile di una cultura generale che vive e si sta estinguendo in un universo fatto di astrazioni. Mi chiedo come si possa non capire una cosa così semplice.

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Sicuro!
Infatti, dopo aver letto con attenzione,  mi sono chiesto esattamente questo: ma se già di per sé il linguaggio è astrazione, di fronte a cosa  mi sto trovando adesso? ti assicuro che l'immagine di un universo di astrazioni intrecciate, è stata l'ultima cosa che ho visto prima di lasciarmi andare al turpiloquio.

(però non cambia il fatto che non ci ho capito niente)

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2 minuti fa, jackjoliet ha scritto:

(però non cambia il fatto che non ci ho capito niente)

Per tua fortuna!!! Non c'è da capire niente, o quasi; una volta decriptati questi codici, ci si accorge che quel poco di sensato che esprimono è già stato detto con molta maggiore chiarezza dai filosofi veri.

Eppure, questa gente ha oggi il monopolio del "sapere". Ogni tanto ti delizierò con le perle di costoro, che, comunque, sono considerati dei geni. Ovviamente, sono così considerati dai soliti notissimi...

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Oggi sadismo puro (memorabili pensieri del grandissimo pensatore (per giunta francese) Jaques Deridda):

Dobbiamo dimenticare la logica manichea della verità e delle menzogne e concentrarci sull'intenzionalità di coloro che mentono.

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Sempre più l'unicità dell'altro viene tradita.

 

La questione dell'architettura è in effetti il problema del luogo, del verificarsi nello spazio.

 

La decostruzione non è solo la tecnica di una "costruzione perturbata", poiché concepisce l'idea di costruzione.

 

Se il traduttore non copia o ripristina un originale, è perché sopravvive e si trasforma.Si potrebbe dire che non c'è nulla di più architettonico e allo stesso tempo niente meno architettonico della decostruzione.

 

P.s.

Gli umani ci impazziscono per questa roba.

P.s.2

Torno presto, forse (non si sa mai).

Modificato: da Satori
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Stavo per postare alcuni inarrivabili pensieri del filosofo francese Gilles Deleuze, ma sono stato vinto dalla clemenza; al momento, domani temo tornerò al sadismo.

Ed invece, allego un altro magnifico link di Arnaldo Vitangeli.

http://www.youtube.com/watch?v=bCqtsqkSt6U

Non resta che sperare che l'incubo UE/Euro finisca presto. Flebile, flebile, speranza. Flebile.

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Stanno facendo pulizia, ci sto sbattendo la testa 12 ore al giorno guardando su diversi organi di informazione e farmi dei calcoli matematici. Non voglio dilungarmi perché altrimenti non se ne esce più, oltretutto si parla di una guerra a livello globale ,molto complicata da spiegare . Logicamente non voglio farlo passare come verità assoluta visto le grandi forze in gioco , forse può avverarsi a metà? Magari a pieno ? Fingono di litigare semplicemente distruggendo l'intera popolazione mondiale? Ma vorrei azzardare escludendo l'ultima ipotesi. Quello che mi ha spinto a condividere questo video, è il fatto che molti di quei personaggi illustrati sono veramente morti, mentre altri si sono messi in quarantena, mentre altri si sono suicidati come Thomas Schäfer, il ministro delle Finanze dell'Assia. La taglia di 15milioni a Maduro, la merkel quella troglodita culona che non si sente da giorni, insomma faccio prima a postare il video 

 

 

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