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Inserita: (modificato)

Scusami, Shadow, come posso salvare le permanenze casuali ottenute dalla routine, così che possano essere lette da Excel? E comunque, come posso salvare tutta l'elaborazione?

Grazie.

Modificato: da Satori
Inserita: (modificato)

Ciao Satori, ho apportato delle modifiche al programma, c'è una nuova casella con valore base 36 che indica la lunghezza del ciclo, puoi variare quel valore a tuo piacimento. Quando generi una permanenza dalla routine del programma, in automatico nella stessa posizone del file eseguibile viene generato il file Permanenza.txt, che contiene la permanenza generata. Ultimo ti ho inserito nel menu File, la voce per esporatre la tabella con i dati in un comune foglio Excel.

Link programma: http://www.filedropper.com/ripetizioni_1

Modificato: da shadow
Inserita:
1 ora fa, shadow dice:

Ciao Satori, ho apportato delle modifiche al programma, c'è una nuova casella con valore base 36 che indica la lunghezza del ciclo, puoi variare quel valore a tuo piacimento. Quando generi una permanenza dalla routine del programma, in automatico nella stessa posizone del file eseguibile viene generato il file Permanenza.txt, che contiene la permanenza generata. Ultimo ti ho inserito nel menu File, la voce per esporatre la tabella con i dati in un comune foglio Excel.

Link programma: http://www.filedropper.com/ripetizioni_1

Grazie!!

Sono colpito, più ancora della fulmineità - sarà magari banale - dalla tua cortesia e disponibiltà. Do un'occhiata r ti faccio sapere.

Per intanto, notte serena a tutti.

Inserita:

Ciao, Shadow,

vorrei chiederti se è possibile modificare leggermente l'ultima routine, facendo sì che la ricerca venga fatta per una sola quantità di ripetizioni alla volta (o 1, o 2, 0 3,ecc...); la ragione è la notevole lunghezza dell'eleborazione, per le cinque voci assieme. Stamane, pensa, avevo lanciato una ricerca per 500000 buoles, confidando di finire in tarda serata. Lascio il pc acceso, esco, torno, e lo trovo spento per uno dei frequenti sbalzi di tensione. Dolore intenso!!

Mentre ci sono, ne approfitto per chiederti se posso sperare nell'altra richiesta che ti avevo fatto, ovviamente, del tutto compatibilmente ai tuoi impegni.

Grazie.

Inserita:

Ciao Satori,

Ho cercato di ottimizzare la routine del programma, lasciando sempre tutte le ripetizioni, perché non è quello il problema della lentezza. Ho generato col mio pc 100000 boules, valuta che non ho un pc recentissimo ha circa 4 anni, dopo la modifica ha terminato le 100000 boules in meno di 2 minuti. Per l'altra richiesta, tempo permettendo vedrò di realizzare il programma...

http://www.filedropper.com/ripetizioni_2

Inserita:
2 ore fa, shadow dice:

Ciao Satori,

Ho cercato di ottimizzare la routine del programma, lasciando sempre tutte le ripetizioni, perché non è quello il problema della lentezza. Ho generato col mio pc 100000 boules, valuta che non ho un pc recentissimo ha circa 4 anni, dopo la modifica ha terminato le 100000 boules in meno di 2 minuti. Per l'altra richiesta, tempo permettendo vedrò di realizzare il programma...

http://www.filedropper.com/ripetizioni_2

Grazie!!!

Inserita:

Ciao Satori,
Ti allego il programma che ti indica le posizioni delle ripetizioni, allego anche un'immagine dove ho inserto dei numeri a caso. La prima ripetizione nell'immagine avviene nella 2 posizione (numeri 1-1), la seconda si verifica nella 12 poszione con la seconda uscita del numero 31. Nelle due caselle 1 e 2 ripetizione, puoi cambiare i valori non sono fissi...spero che questo sia quello che cercavi...  

Rip.jpg

Link programma: http://www.filedropper.com/ripetizioniposizioni                                                            

Inserita:

Nuovamemte grazie, Shadow. La modalità di ricerca della routine, in realtà, si avvicina moltissimo a quanto ti avrei chiesto in seguito; e mentre ci siamo, ti espongo in cosa consistono le due differenze: la prima è puramente convenzionale, io calcolerei la distanza dalla posizione successiva alla prima ripetizione, così che, con riferimento al tuo esempio, la distanza risulterebbe 10, anziché 12. La seconda differenza sta nel fatto che sarebbe di estremo interesse statistico conoscere entrambe le posizioni del numero che si ripete; nel tuo esempio, il 31, appare la prima volta in posizione (ordinale) 10°, e successivamente alla 12° posizione; dunque, qui abbiamo un altro elemento statistico, la distanza tra il ripetendo (31 alla 10° posizione), e il ripetuto (il 31 alla 12° posizione). tale distanza è 2.

Questo, appunto, per quello che attiene la  routine attuale. Per quello che concerne, invece, quanto avevo in mente prima, si trattava di quantificare statisticamente la distanza tra lo stesso numero ripetuto, nel caso del tuo esempio l'1.

Spero due cose: 1°, di essere stato chiaro: 2°, non sembrarti esigente e pretenzioso. Se dovessi ritenere l'una o l'altra cosa, non hai che da dirmelo; smetterò di farti richieste, e ti rimarrò in ogni caso in obbligo per la gentilezza mostratami.

Notte serena a tutti.

Inserita:

Ciao Satori,  

Ti allego di nuovo il programma, ora calcola la distanza tra le due ripetizioni che scegli...quando posso vedo di far calcolare anche la distanza del numero che si ripete.

Link programma:http://www.filedropper.com/ripetizionidistanze

  Rip.jpg                                

Inserita:
2 ore fa, shadow dice:

Ciao Satori,  

Ti allego di nuovo il programma, ora calcola la distanza tra le due ripetizioni che scegli...quando posso vedo di far calcolare anche la distanza del numero che si ripete.

Link programma:http://www.filedropper.com/ripetizionidistanze

  Rip.jpg                                

Grazie, Shadow, che la tua generosità ti possa tornare moltiplicata.

Notte serena.

Inserita:

Ciao, Shadow, ti segnalo un errore dell'ultima routine, come potrai vedere dall'allegato; immettendo manualmente le boules, esattamente in concomitanza con la sesta ripetizione, la routine dà il messaggio d'errore che vedi. Inoltre, dà spessissmo, ma non sempre, lo stesso messaggio, tutte le volte che si cerca di cliccare su "genera" per una nuova elaborazione. Capita pure che la routine si "impalli" (nel senso che blocca) per permanenze superiori a 20000. Mentre ci sono, per sicurezza, vorrei chiederti da quale elemento della coppia di ripetizioni la routine comincia a contare la distanza. Dalla tua foto sembrerebbe il secondo 1; confermi? Se così, i valori di report si riferiscono sempre al secondo uscito della coppia, giusto?

Grazie.   

P.s.

Dimenticavo, allego la permanenza

12
21
16
19
17
1
29
0
13
0
2
26
29
6
6
0
23
22
35
24
31
3
27
13
9
28
24

errore di input.PNG

Inserita:

Ciao Satori, l'errore si presenta dopo aver generato una prima permanenza, perché avevo dimenticato di azzerare un paio di variabili. Per permanenze superiori alle 200000 non dovrebbe bloccarsi perché non ha limiti, forse diventa lenta l'elaborazione
 ma se hai notato ho inserito una barra di colore verde, attraverso quella vedi che sta continuando ad elaborare. I valori in tabella come hai scritto tu si riferiscono al secondo uscito della coppia, ti allego la versione dove ho corretto l'errore index...

Link programma:http://www.filedropper.com/ripetizionidistanze_1

Inserita:
49 minuti fa, shadow dice:

Ciao Satori, l'errore si presenta dopo aver generato una prima permanenza, perché avevo dimenticato di azzerare un paio di variabili. Per permanenze superiori alle 200000 non dovrebbe bloccarsi perché non ha limiti, forse diventa lenta l'elaborazione
 ma se hai notato ho inserito una barra di colore verde, attraverso quella vedi che sta continuando ad elaborare. I valori in tabella come hai scritto tu si riferiscono al secondo uscito della coppia, ti allego la versione dove ho corretto l'errore index...

Link programma:http://www.filedropper.com/ripetizionidistanze_1

Grazie. :)

Inserita: (modificato)

Ciao Satori, ho aggiunto al programma la parte di codice che verifica anche la distanza dell'ultima ripetizione, non dovrebbero esserci errori ma per sicurezza effettua sempre qualche piccolo test inserendo i numeri manualmente.

Link programma: http://www.filedropper.com/ripetizionidistanze_2

Rip.jpg

Modificato: da shadow
Inserita:
2 ore fa, shadow dice:

Ciao Satori, ho aggiunto al programma la parte di codice che verifica anche la distanza dell'ultima ripetizione, non dovrebbero esserci errori ma per sicurezza effettua sempre qualche piccolo test inserendo i numeri manualmente.

Link programma: http://www.filedropper.com/ripetizionidistanze_2

Rip.jpg

Grazie, Shadow, il tuo lavoro è prezioso. Della gentilezza, ancor più impagabile, ho già detto.

 

Inserita:

Ciao, Shadow,

avrei una domanda: l'algoritmo che usi per la generazione casuale, per quanto attiene la comparabilità dei risultati statistici, potrebbe essere ritenuto analogo alla rondomizzazione delle roulette on line?

Poi, sarebbe possibile elevare il numero di ripetizioni (attualmente limitate a 6), nelle routine che hai postato?

Grazie.

Inserita: (modificato)

Ciao Satori,
L'algoritmo che ho inserito per generare i numeri è molto semplice, non credo che si possa ritenerlo analogo a quello delle roueltte online. Per le ripetizioni del programma, ho impostato un valore massimo di 15 ripetizioni...spero che siano sufficienti.

Link programma: http://www.filedropper.com/ripetizionidistanze_3

Modificato: da shadow
Inserita: (modificato)
1 ora fa, shadow dice:

Ciao Satori,
L'algoritmo che ho inserito per generare i numeri è molto semplice, non credo che si possa ritenerlo analogo a quello delle roueltte online. Per le ripetizioni del programma, ho impostato un valore massimo di 15 ripetizioni...spero che siano sufficienti.

Link programma: http://www.filedropper.com/ripetizionidistanze_3

Grazie, Shadow, 15 vanno benissimo.

Quanto alla "qualità" random, ciò è già stato oggetto di discussione con altri utenti, ricordo sicuramente Emgus, e, mi pare, Kal El. Sostenni allora che, secondo logica (ma entrandoci anche la matematica potrei sbagliare, nel senso di non considerare altre possibili prospettive), le caratteristiche di una generazione numerica, se casuale, non possono essere distinte da un'altra generazione, diversamente ottenuta; se così fosse, una delle due o entrambe, non sarebbero random. Il mio argomento era ed è il seguente: ove per casualità si intende sia mancanza di determinismo, si mancanza di informazione, mi chiedo come ciò che manca - che è assente, dunque qualcosa che non è - possa essere diverso da alcunché; essendo la diversità comparabile, e prima ancora concepibile, solo tra enti o processi presenti ed essenti. Insomma, non si può distinguere il nulla da un altro nulla; ma solo qualcosa da qualcosa. Ecco, magari questa è l'occasione per confrontare i punti di vista. Se c'è qualcosa, dal punto di vista dell'inquadramento teorico della questione che mi sfugge, ringrazierò chiunque dirà la sua. Premetto che serve a poco affermare che, empiricamente, la modalità di generazione produce tipi diversi di casualità (sempre che sia vero), perché, salvo che nell'assunto che ho sopra esposto ci sia un errore macroscopico (e, nel caso, sarebbe di grande importanza che venisse fatto rilevare), quell'affermazione mi pare priva di consistenza.

Per intanto, Shadow, grazie ancora.

Notte a tutti

Modificato: da Satori
Inserita:

non ho letto tutte le risposte ma vorrei esporre una mia teoria, messa in pratica, sulla questione. Con la promessa da parte vostra che se ci create un software me lo passate..... 

Nei miei anni di studi sulle roulette live, non conosco le random, ho notato che se nell'arretrato ci sono numeri che non sono più usciti molto vicini tra loro quesi hanno una altissima probabilità di uscita. Faccio un esempio pratico della mia teoria. Scrivo su un foglio gli ultimi 90 numeri usciti. Poi parto dal più vecchio dei 90 e scendo per vedere se quel numero è uscito di nuovo. Se è uscito metto un pallino affianco. E vado avanti. Alla fine avrò dei numeri che sono senza pallino. Ovviamente ci saranno meno pallini sui numeri recenti e molti sui numeri più vecchi. Ora però io guardo se ci sono dei numeri con meno pallini che sono ravvicinati tra loro. Ad esempio il 77° il 75° e il 74° non hanno il pallino quindi non sono ancora riusciti. Ho notato che uno di quei 3 numeri esce nel giro di pochi colpi. Se si presentano 4 numeri in gruppo non riusciti sono ancora più probabili. L'esistenza di gruppi di numeri non riusciti però non è così frequente.

Inserita:
21 ore fa, Satori dice:

Grazie, Shadow, 15 vanno benissimo.

Quanto alla "qualità" random, ciò è già stato oggetto di discussione con altri utenti, ricordo sicuramente Emgus, e, mi pare, Kal El. Sostenni allora che, secondo logica (ma entrandoci anche la matematica potrei sbagliare, nel senso di non considerare altre possibili prospettive), le caratteristiche di una generazione numerica, se casuale, non possono essere distinte da un'altra generazione, diversamente ottenuta; se così fosse, una delle due o entrambe, non sarebbero random. Il mio argomento era ed è il seguente: ove per casualità si intende sia mancanza di determinismo, si mancanza di informazione, mi chiedo come ciò che manca - che è assente, dunque qualcosa che non è - possa essere diverso da alcunché; essendo la diversità comparabile, e prima ancora concepibile, solo tra enti o processi presenti ed essenti. Insomma, non si può distinguere il nulla da un altro nulla; ma solo qualcosa da qualcosa. Ecco, magari questa è l'occasione per confrontare i punti di vista. Se c'è qualcosa, dal punto di vista dell'inquadramento teorico della questione che mi sfugge, ringrazierò chiunque dirà la sua. Premetto che serve a poco affermare che, empiricamente, la modalità di generazione produce tipi diversi di casualità (sempre che sia vero), perché, salvo che nell'assunto che ho sopra esposto ci sia un errore macroscopico (e, nel caso, sarebbe di grande importanza che venisse fatto rilevare), quell'affermazione mi pare priva di consistenza.

Per intanto, Shadow, grazie ancora.

Notte a tutti

Credo che la questione che poni sia al contempo fondamentale e complessa, ma difficilmente può essere adeguatamente sviluppata in questo contesto.

.....Insomma, non si può distinguere il nulla da un altro nulla; ma solo qualcosa da qualcosa...... è vero anche che il nulla può avere infinite distinzioni da altro nulla o da qualcosa:)

Però facciamo qualche riflessione generale.

Secondo l’immortale definizione di Wittgenstein, “il mondo è tutto ciò che accade”, tutto ciò di cui si dà il caso, tutto ciò che si constata. La nostra prima esperienza è quella della contingenza. Ma gli eventi si susseguono a caso o il mondo funziona secondo certe regole che possiamo scoprire e utilizzare?
Quindi da un lato abbiamo delle sequenze generate meccanicamente con una regola di iterazione: anche se possono sembrare aleatorie a un osservatore superficiale (è il fenomeno del caos deterministico dovuto alla complessità) esse  rappresentano un mondo puramente deterministico, in cui il futuro è perfettamente prevedibile a partire dal passato. Dall’altro abbiamo le sequenze contingenti, le quali testimoniano un mondo del tutto privo di senso, in cui la sola regola è l’assenza di ogni regola e l’impossibilità di strappare mai al passato alcuna certezza sul futuro. Queste sequenze, costruite con tanta cura perché non si possa mai prevedere il risultato di una singola uscita, si rivelano accessibili alle previsioni statistiche. E’ dunque il modello probabilistico ad apparire agli antipodi del modello deterministico. Questi due modelli costituiscono i poli fra i quali oscilla la nostra comprensione del mondo: quanto più ci si allontana dall’uno, tanto più ci si avvicina all’altro. Un mondo rigorosamente non deterministico dev’essere perfettamente probabilistico.

E il mondo in cui viviamo noi? Non sappiamo dove situarlo in questa scala che collega il caso alla necessità, ma ciò paradossalmente non ha molta importanza. Se la realtà ultima è descritta dal calcolo delle probabilità, il mondo sarà soggetto alle leggi della statistica. Queste permettono di aggregare eventi indipendenti affetti da incertezza alla scala microscopica per ottenere, alla scala macroscopica, una certezza quasi assoluta.
Non ci rimane che meravigliarci della singolarità del nostro destino. L’edificio della scienza, e così la storia umana, comprendono molto arbitrio, cosicchè ci si sorprende a sognare ciò che avrebbe potuto essere ma non è stato. Noi siamo superstiti di uno spietato processo di selezione che sceglie, nell’infinita varietà dei futuri possibili, quello che infine si realizzerà. Gli eventi rifiutati da questa divinità senza volto che chiamiamo caso hanno altrettanto diritto all’esistenza di quelli che essa finirà col conservare  e che faranno parte d’ora in poi della nostra esperienza. Il nostro solo merito è quello di esistere, senza alcuna ragione apparente, e a spese di altre possibilità, certamente altrettanto ricche e forse più seducenti.
Perché proprio io? La domanda non ha risposta.

Buon forum.

 

Inserita:

@Rafelnikov,

questo sarebbe, anzi proprio è, il pane per i miei denti; a partire dalla definizione (del mondo) di Wittgenstein; il quale, come spesso gli accade, lascia cadere sentenze oracolari e quasi intimidatorie. Infatti, eccepire sulla sacralità del dettato wittgensteniano - almeno in taluni ambienti - vuol dire ridursi a minus habens. Una volta chiesi a chi mi citò proprio questa asserzione (Il mondo è tutto ciò che accade): per chi? Ossia,il soggetto che afferma "Il mondo è tutto ciò che accade" è un accadimento fra altri accadimenti del mondo? Se lo è, la sua affermazione è un'affermazione tra le tante possibili nel mondo, della quale non sapremo mai se è vera o falsa, se prima non sappiamo qualcosa sullo stauts del soggetto che l'ha prodotta. Ma questo ci porterebbe lontano; e qui dobbiamo parlare di roulette, cosa che tornerò presto a fare. 

Grazie, per intanto.       

 

Inserita: (modificato)

Mi sono ricordato che ho mancato di rispondere a Rafelnikov sulla questione della casualità. Egli afferma:

Il 27/10/2016 at 22:45, Rafelnikov dice:

è vero anche che il nulla può avere infinite distinzioni da altro nulla o da qualcosa:)

mi spiace, ma questo enunciato è falso. Se un'assenza potesse essere distinta da un'altra assenza - ossia da un'assenza diversa -  tra le due dovrebbe correre necessariamente almeno una differenza specifica, altrimenti non potrebbe darsi la diversità; ma tale differenza non può essere un puro nulla, giacché se lo fosse non potrebbe esserci distinzione. E quindi deve essere di necessità qualcosa; ma come può esserci qualcosa, se appunto, qualcosa non c'è? Per far cogliere questo punto, ricorro spesso al seguente esempio, fondato sull'analogia tra il nulla e le tenebre da una parte, e la luce e la conoscenza dall'altra. E' possibile conoscere le tenebre? La risposta, se si è capita la domanda, è inequivocabile e definitiva: non è possibile; giacché per conoscere le tenebre occorrerebbe far luce in esse, ma nel momento in cui questo viene fatto, non ci sono più tenebre. Pr la cronaca, questo argomento non è mio, ma è tratto dalla Tradizione Vedantica.

La medesima cosa è per la casualità, se tale, essa è radicale mancanza di informazione. L'idea che possano esistere due o più casualità è contraddittoria; giacché, anche in questo caso, per poterle distinguere (che è ciò che esprime l'enunciato "ci sono molteplici casualità") tra di esse dovrebbe correre almeno una differenza specifica; ma tale differenza sarebbe di per se stessa informazione, che è ciò che per definizione manca nella casualità. Tertium non datur.

Questo non contraddice un eventuale dato di fatto: che generazioni (presunte) casuali possano empiricamente manifestare comportamenti diversi. Se ciò fosse, non potrebbe esserci che una sola spiegazione: o una o tutte, o alcune generazioni, non sono del tutto casuali. Fosse questo il caso, un informatico competente potrebbe rintracciare  la differenza, o differenze, specifiche, tradurle in informazione, e sfruttarle.

Questo io farei, a cuor sereno.

Grazie dell'attenzione.

Modificato: da Satori
Inserita:

Satori grazie della risposta,

ma la mia affermazione iniziale voleva esprimere la difficoltà di discutere della casualità in questo contesto e perciò i pochi concetti che ho riportato lasciano spazio a molteplici interpretazioni tra i due estremi della totale contigenza e dell'assoluto determinismo macroscopico.

Non volevo certamente discutere del nulla, concetto solo apparentemente semplice. Il punto di vista da te riportato è ineccepibile, ma ne esiste anche un altro diverso: quello, ad esempio, per cui la nostra comprensione del mondo si basa essenzialmente sul notare le assenze e le mancanze (allo stesso modo con cui si notano le presenze), e che "nulla" e i termini correlati servono ad indicare queste.Per esempio in matematica esso è associato all'insieme vuoto che ha una sua esistenza e delle proprietà ben precise fondamentali per la teoria insiemistica. A questo mi riferivo quando ho scritto delle infinite differenze, poichè lo stesso può essere sottratto da un altro insieme infinite volte (stesso motivo per cui un numero intero diviso zero restituisce un valore infinito).

Purtroppo la casualità non è solo mancanza di informazione, presupposto dal quale fai scaturire i tuoi ragionamenti. Esistono ulteriori posizioni come ad esempio quella di Poincarè che distingue, fra tutti i fenomeni le cui cause ci sono sconosciute, i fenomeni fortuiti e quelli che non lo sono. Alcuni fenomeni fortuiti derivano da differenze molto piccole nelle condizioni iniziali (tanto piccole che non possiamo registrarle) che determinano differenze macroscopiche  nel fenomeno finale. Altri fenomeni sono caratterizzati dalla loro complessità. Un esempio del primo è proprio la Roulette live, mentre per il secondo si può far riferimento ad un recipiente pieno di materia gassosa. 

Comunque ci sono anche altre definizioni di casualità studiate dai seguenti autori a cui ti rimando: la casualità dei "collettivi" di Von Mises con le sue "scelte di posto"("casualità assoluta"); Reichenbach definisce "casualità logica" il tipo di casualità individuata dalle ricerche di Church e Wald (che è stata anche definita "casualità matematica") e adotta una "casualità ristretta", intesa nel senso delle successioni "pseudo-casuali"; M.G. Kendall definisce la casualità relativamente a un "selettore", o a un insieme di "selettori", che rappresentano regole di scelta simili alle "scelte di posto";   in fisica, per esempio il moto browniano o i sistemi della meccanica quantistica, diversi autori hanno parlato di proprio "casualità fisica" (l'interpretazione di questa nozione è strettamente connessa con uno dei più vasti dibattiti epistemologici tuttora in corso, ossia quello vertente sulla questione determinismo/indeterminismo).

La portata di questa discussione è troppo vasta, perché qui si possa entrare dettagliatamente nel merito.

Ringrazio anch'io per l'attenzione, Raf

 

Inserita:
1 ora fa, Rafelnikov dice:

La portata di questa discussione è troppo vasta, perché qui si possa entrare dettagliatamente nel merito.

Ringrazio anch'io per l'attenzione, Raf

 

 

Probabile.
Ma qualora decideste di entrare nel merito in maniera più dettagliata, sappi che qui non incontrerete ne veti ne censure, anzi qualcuno potrebbe trovarla interessante.
Per intanto, grazie a tutti e due.
:)

Inserita:
19 ore fa, Rafelnikov dice:

"nulla" e i termini correlati servono ad indicare queste.Per esempio in matematica esso è associato all'insieme vuoto che ha una sua esistenza e delle proprietà ben precise fondamentali per la teoria insiemistica. A questo mi riferivo quando ho scritto delle infinite differenze, poichè lo stesso può essere sottratto da un altro insieme infinite volte (stesso motivo per cui un numero intero diviso zero restituisce un valore infinito)

Il nulla è rappresentato in matematica dallo zero e in insiemistica dall'insieme vuoto, ma il fatto di poter sottrarre infinite volte l'insieme vuoto da un altro insieme non fa ottenere insiemi diversi, così come sommare o sottrarre zero da un numero non modifica il numero di partenza, quindi non afferro il nesso delle "infinite differenze" con il fatto di ottenere due tipi diversi di casualità che Satori indicava.

Inoltre l'operazione di divisione con divisore zero è non definita (non fa "infinito").

 

Il 29/10/2016 at 16:00, Satori dice:

generazioni (presunte) casuali possano empiricamente manifestare comportamenti diversi. Se ciò fosse, non potrebbe esserci che una sola spiegazione: o una o tutte, o alcune generazioni, non sono del tutto casuali

Le sequenze di numeri pseudo-casuali sono generate da un algoritmo partendo da un numero iniziale (seme) e sono composte da un determinato numero di elementi quindi a un certo punto l'algoritmo fornisce nuovamente gli stessi numeri nello stesso ordine.

In passato (e forse ancora in qualche linguaggio di programmazione poco evoluto) il periodo di ripetizione era di qualche migliaio di numeri: quindi facile da riconoscere. Attualmente quello più usato (fino ad un certo livello) è il Mersenne Twister che ha un periodo nell'ordine di 106001.

Questo vuol dire che se sapessimo che i numeri che stiamo osservando sono generati proprio da questo algoritmo (e non un altro), sapessimo il numero che è stato utilizzato come seme (buona fortuna) e potessimo avere un campione della sequenza abbastanza lungo (quanto?), allora potremmo generare tutti i 106001 numeri  e cercare all'interno la sequenza campione e finalmente sapere quale sarà il prossimo numero che l'algoritmo fornirà.

Quindi è vero che i numeri generati in modo pseudo-casuale manifestano un comportamento diverso (si ripetono) da quelli generati in modo "naturale" ma, restando nel mondo dei casinò, non credo proprio che usino tali algoritmi (proprio per queste debolezze anche se teoriche) bensì sistemi fisici (letture da laser rifratti in cristalli, rumore nelle onde radio, ecc.) che danno numeri "realmente" casuali (a meno di considerazioni filosofiche).

Riguardo invece alla "bontà" delle sequenze pseudo-casuali esistono delle funzioni di misura dei numeri generati che (raggruppandoli in vari modi) forniscono degli indici: se tali indici sono compatibili con quelli che si ottengono misurando sequenze realmente casuali allora l'algoritmo è considerato adeguato.

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