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Inserita: (modificato)

Da uomo maschio collaudato e rifinito (cosa che mi dovrebbe garantire l'obiettività), c'è uno solo di questi signori del video del tutto e assolutamente fuori-classe, oltre ogni possibile paragone, incommensurabile. Ebbe, da giovane, una bellezza quasi ultraterrena, così perfetta da essere insuperabile; giacché, alla perfezione nulla si può aggiungere né togliere. Costui è certamente Alain Delon!

Sono presenti, poi, dei grandissimi pezzi d'uomo; Newman, Brando, McQueen. Tra i nuovi presenti in video, salvo Gosling, il solo che regge (molto a stento) il confronto coi grandi del passato, tra i quali mancano, nel video, i grandiosi Cary Grant, Gregory Peck, Peter O'Toole (e ne taccio altri).

I nuovi "belli" (Di Caprio, Pitt, Depp, ecc...) messi accanto a un Cary Grant sembrano delle creature.

Come dire, in fede...

Delon Belmondo Gabin.jpg

Modificato: da Satori
Inserita:

Credo che bellezza e perfezione non hanno nulla in comune, anche se spesso vengono associate, per cui mi trovo d'accordo con quanto dice tonino. Infatti credo che la bellezza sia soggettiva e fortemente dipendente dalla nostra predisposizione mentale incoscia. Per es. mia moglie ritiene Julia Roberts una delle donne piu  belle del mondo, io invece ci vedo molti difetti, anche se non saprei dire quali, per me è quasi una racchia. Probabilmente alcuni particolari dei lineamenti io li elaboro  mentalmente e inconsciamente in un modo che la allontanano dal mio concetto di bellezza, lei in un altro. Così credo avvenga per tutti. Non di rado alcuni "difetti", inconsciamente, sono un aspetto che avvicina al proprio concetto di bellezza. Ma allora cosa è un difetto? avere occhi marroni piuttosto che azzurri è un difetto? Avere un lieve gibbo al naso è un difetto?se non si può definire un difetto come tale non si può nemmeno  parlare di perfezione.
 

Tornando al quesito , da uomo ,  se dovessi rinascere fra gli umani, vorrei avere le sembianze  di un attore che mi pare non aver visto nel video e la cui bellezza e fascino non  è stata scalfita nemmeno dal peso de quasi 90 anni, un attore che ha solo 2 espressioni , col sigaro o senza. Tonino avrà già capito .

Inserita:

Mi spiace, Dstrange, quella che fai è la più classica e antica delle confusioni; scrivo “classica e antica” perché risale ai primordi della riflessione filosofica. Questo errore nasce dalla mancata comprensione della differenza tra

il gusto, che è legato alla sfera della soggettività, dell’arbitrio individuale, del sentimento (che è la disposizione d’animo più anarchica, incontrollabile, effimera che esiste);

e la bellezza, che è del tutto svincolata dall’erraticità del soggettivismo, dalla volubilità del sentimento, dal capriccio individuale, dalle mode. Il coronamento dell’idea di bellezza, e quindi la sua comprensione certa e indubitabile, la si ha nella memorabile sentenza platonica: la bellezza è lo splendore del vero.

La bellezza, pertanto ben lungi dall’essere definita, a valle, dalla soggettività (falsa credenza che, come mostrerò, crea dei cortocircuiti logici), scende, a monte, dall’oggettività e dell’infallibilità dell’Intelletto, ed è per analogia affine alla matematica. In tal senso, la bellezza è un a priori della conoscenza, qualcosa che ci si ritrova (anche se si può essere così ciechi da non saper riconoscere) sullo stesso piano di cogenza delle verità della matematica e della logica. Con “la bellezza è lo splendore del vero” si compone la scissione – sofista nell’antichità, e relativista nella modernità – tra l’estetica e la metafisica; tanto che, sintetizzando al massimo, la bellezza consiste nella forma che la Verità riveste (quindi limitandosi), per manifestarsi nella sfera del sensibile, della percezione, per certi versi (cui rimando nei testi citati in basso) in quella della razionalità.

Se fosse vero che è bello ciò che piace, allora lo stesso concetto di bellezza diverrebbe impossibile da definire, per non dire connotare. Se per Caio è bella la stessa cosa che per Tizio è brutta, e se per Sempronio questa medesima cosa non è né bella né brutta, come si fa a darne una descrizione lessicale tale che possa essere condivisa?

Inoltre, a chi non è capitato di trovare bello ciò che anni prima trovava brutto o indifferente, e viceversa? L’oggetto rimane lo stesso, è lapalissiano che è stato il soggetto a cambiare, il che rende evidente che è di gusto soggettivo che stiamo parlando, non di una proprietà intrinseca all’oggetto.

E’ del tutto legittimo, trattandosi della sfera della soggettività, affermare che “ogni scarrafone è bello a mamma soja”, non c’è nulla di strano o di illogico in questo, anzi sarebbe strano e illogico il contrario. Ma tutto, sta nel capire il significato di quell’”a” (mamma soja), che sta per la preposizione “per”, che già grammaticalmente vuol dire “in relazione a”; marca, cioè, un processo relativistico, quello del gusto soggettivo, appunto.

Se ne conclude che gusto soggettivo e bellezza oggettiva non sono commensurabili, né possono essere confusi; il primo è relativo a un contesto empirico; la seconda discende dall’oggettività dell’Intelletto.

P.s.

Per chi volesse approfondire, rimando a tre saggi magistrali; il primo riguarda la musica, ed è stato scritto dal più grande musicologo e filosofo della musica di ogni tempo, Marius Schneider. Titolo: Il significato della musica, riedito da Adelphi.

Il secondo titola “La tenebra divina. Saggi di simbolica e arte” (Adelphi); il terzo, “La trasfigurazione e della natura nell’arte” (Ed. Abscondita). L’autore è unanimemente riconosciuto come uno dei massimi esperti in materia (a mio giudizio proprio il massimo), l’anglo-indiano Ananda K. Coomaraswamy. Letti e assimilati questi testi, si capirà come, senza residui dubbi, ciò che piace e ciò che è bello sono cose del tutto diverse, anche se talvolta – in un soggetto o in una comunità – possono coincidere (quelle rare volte che soggettivo e oggettivo coincidono).

   

  

Inserita:
3 ore fa, Satori ha scritto:

Mi spiace, Dstrange, quella che fai è la più classica e antica delle confusioni; scrivo “classica e antica” perché risale ai primordi della riflessione filosofica. Questo errore nasce dalla mancata comprensione della differenza tra

 

il gusto, che è legato alla sfera della soggettività, dell’arbitrio individuale, del sentimento (che è la disposizione d’animo più anarchica, incontrollabile, effimera che esiste);

 

e la bellezza, che è del tutto svincolata dall’erraticità del soggettivismo, dalla volubilità del sentimento, dal capriccio individuale, dalle mode. Il coronamento dell’idea di bellezza, e quindi la sua comprensione certa e indubitabile, la si ha nella memorabile sentenza platonica: la bellezza è lo splendore del vero.

 

La bellezza, pertanto ben lungi dall’essere definita, a valle, dalla soggettività (falsa credenza che, come mostrerò, crea dei cortocircuiti logici), scende, a monte, dall’oggettività e dell’infallibilità dell’Intelletto, ed è per analogia affine alla matematica. In tal senso, la bellezza è un a priori della conoscenza, qualcosa che ci si ritrova (anche se si può essere così ciechi da non saper riconoscere) sullo stesso piano di cogenza delle verità della matematica e della logica. Con “la bellezza è lo splendore del vero” si compone la scissione – sofista nell’antichità, e relativista nella modernità – tra l’estetica e la metafisica; tanto che, sintetizzando al massimo, la bellezza consiste nella forma che la Verità riveste (quindi limitandosi), per manifestarsi nella sfera del sensibile, della percezione, per certi versi (cui rimando nei testi citati in basso) in quella della razionalità.

 

Se fosse vero che è bello ciò che piace, allora lo stesso concetto di bellezza diverrebbe impossibile da definire, per non dire connotare. Se per Caio è bella la stessa cosa che per Tizio è brutta, e se per Sempronio questa medesima cosa non è né bella né brutta, come si fa a darne una descrizione lessicale tale che possa essere condivisa?

 

Inoltre, a chi non è capitato di trovare bello ciò che anni prima trovava brutto o indifferente, e viceversa? L’oggetto rimane lo stesso, è lapalissiano che è stato il soggetto a cambiare, il che rende evidente che è di gusto soggettivo che stiamo parlando, non di una proprietà intrinseca all’oggetto.

 

E’ del tutto legittimo, trattandosi della sfera della soggettività, affermare che “ogni scarrafone è bello a mamma soja”, non c’è nulla di strano o di illogico in questo, anzi sarebbe strano e illogico il contrario. Ma tutto, sta nel capire il significato di quell’”a” (mamma soja), che sta per la preposizione “per”, che già grammaticalmente vuol dire “in relazione a”; marca, cioè, un processo relativistico, quello del gusto soggettivo, appunto.

 

Se ne conclude che gusto soggettivo e bellezza oggettiva non sono commensurabili, né possono essere confusi; il primo è relativo a un contesto empirico; la seconda discende dall’oggettività dell’Intelletto.

 

P.s.

 

Per chi volesse approfondire, rimando a tre saggi magistrali; il primo riguarda la musica, ed è stato scritto dal più grande musicologo e filosofo della musica di ogni tempo, Marius Schneider. Titolo: Il significato della musica, riedito da Adelphi.

 

Il secondo titola “La tenebra divina. Saggi di simbolica e arte” (Adelphi); il terzo, “La trasfigurazione e della natura nell’arte” (Ed. Abscondita). L’autore è unanimemente riconosciuto come uno dei massimi esperti in materia (a mio giudizio proprio il massimo), l’anglo-indiano Ananda K. Coomaraswamy. Letti e assimilati questi testi, si capirà come, senza residui dubbi, ciò che piace e ciò che è bello sono cose del tutto diverse, anche se talvolta – in un soggetto o in una comunità – possono coincidere (quelle rare volte che soggettivo e oggettivo coincidono).

 

   

 

  

 

se ho capito bene nella frase attribuita a Platone (molti non la attribuiscono a lui)"la bellezza" non ha nessun valore estetizzante, non si tratta di stabilire se una cosa, o persona o oggetto sia più o meno  bello, egli associa la bellezza al "Vero" inteso credo come ciò che prima ho chiamato perfezione, qualcosa di ineffabile, indescrivibile, presumibilmente la bontà di Dio. Io interpreto la frase di Platone con, l'unica bellezza è lo splendore di Dio, oppure. la bellezza è l'eterno che irrompe nel tempo.

Come hai detto, nel  manifestarsi nella sfera del sensibile la bellezza è  Verità limitata, non ha senso quindi parlare di bellezza in termini assoluti e di darle una definizione, per questo non può essere separata dal gusto, in quanto anche il fruitore osservatore della bellezza (sensibile o soggettiva) è limitato dalla incapacità di scrutare il Vero platonico.

Inserita:

Sono contento di avere un interlocutore attento e sagace; di regola, purtroppo, questo discorso si arena sul nascere.

1 ora fa, Dstrange ha scritto:

se ho capito bene nella frase attribuita a Platone

Verissimo, non ricordo questa frase in alcun testo; tuttavia, malgrado ciò che alcuni ne dicano (ma qui non mi inoltro, per divagare oltre il lecito) essa è perfettamente platonica e il linea con la Sophia Perennis che, sotto vesti e con accenti diversi, si sviluppa lunga tutta la riflessione umana. In ogni caso, essa trova un completamento in un filosofo come Tommaso, che non fu platonico, col celebre "ens (Esse) et bonum et verum et pulchrum convertuntur"  (l’essere, il vero, il bene e il bello convergono). Il medesimo concetto si può rinvenire presso tutte le Dottrine Spirituali della Terra, pressoché identico.

1 ora fa, Dstrange ha scritto:

egli associa la bellezza al "Vero" inteso credo come ciò che prima ho chiamato perfezione, qualcosa di ineffabile, indescrivibile

Esatto, ciò che può essere colto dalle facoltà umane, è il riflesso, nella relatività delle forme - per esprimermi in termioni platonici - dell'assolutezza delle Idee. Fermo che, cosa che i moderrni hanno dimenticato del tutto, il ricettacolo, la forma, sia adeguata. Sempre platonicamente, questo è stato esemplicato e sintetizzato nel Mito della Caverna. Pertanto, quei rarissimi privilegiati cui è stato dato cogliere la "bellezza in sè", non hanno potuto far altro che affermare che essa non può essere espressa in parole,  che, giova ricordarlo, sono simboli finiti di cose relative e finite. Tuttavia, nel nostro piccolissimo, possiamo avere una qualche nozione di questo; non credo che ci sarà mai nessuno capace di "spiegare" davvero la bellezza della Messa di Mozart, o del Magnificat di Bach. Eppure, mentre ascoltiamo, non chiediamo a noi stessi alcuna spiegazione, l'evidenza della bellezza ci sommerge.

2 ore fa, Dstrange ha scritto:

Come hai detto, nel  manifestarsi nella sfera del sensibile la bellezza è  Verità limitata, non ha senso quindi parlare di bellezza in termini assoluti e di darle una definizione, per questo non può essere separata dal gusto, in quanto anche il fruitore osservatore della bellezza (sensibile o soggettiva) è limitato dalla incapacità di scrutare il Vero platonico.

 

Necessariamente, il linguaggio, come appena detto su, non può cogliere l’Assoluto; Esso può essere colto, in modo diretto e non mediato, soltanto dall’Intelletto; ma questa possibilità richiede la purificazione di ciò che Aldous Huxley (e per la verità William Blake prima di lui) chiamò “le porte della percezione”, ossia un’ascesi e un denudamento radicale. Per poter vedere il fondo di uno stagno, come ammonisce un vecchio detto, l’acqua deve essere completamente limpida. Come ho scritto numerose volte, dell’Assoluto e dell’Infinito si può adeguatamente parlare soltanto col modo apofatico, o negativo; in quanto la negazione di una negazione (un ente finito, tale si definisce come negazione di tutto ciò che esso non è) è un’affermazione.

Il fruitore della bellezza, poi – posto che sia veramente tale, ossia che sia capace di far prevalere l’oggettività sulla soggettività – può contemplare la bellezza, rigorosamente, nella misura del suo denudamento soggettivo. Non per nulla, una delle massime può profonde mai concepite questo dice: “Per vedere Dio, occorre essere completamente morti”. Qui, naturalmente, non ci si riferisce alla morte biologica, ma all’estinzione della soggettività, che per l'ego equivale alla morte.

Spero di essere stato comprensibile.

Inserita:
13 ore fa, Satori ha scritto:

Sono contento di avere un interlocutore attento e sagace; di regola, purtroppo, questo discorso si arena sul nascere.

è la bellezza della narrazione che ci vedo nei tuoi post che mi spinge ad essere attento, unito alla consapevolezza che una volta compreso ne uscirò arricchito. In fondo un post puo' essere come una composizione musicale, magari se lo ascolti una volta cogli solo la parte più orecchiabile poi alla seconda, terza o più, ne cogli l'essenza cui segue l'estasi e scopri che ogni nota ed ogni arrangiamento è proprio li che doveva stare. Allo stesso modo una spiegazione , magari hai bisogno di leggerla piu volte , poi una volta compresa capisci  che ogni parola è li dove doveva essere.  Con questo vorrei ricambiare gli apprezzamenti che mi fai, e nello stesso tempo dire che non è necessario preoccuparsi di essere compresibile, a Chopin e Beethoven credo che nessuno abbia mai chiesto di fare una sonata  orecchiabile.

 

A quanto pare girano poche donne in questo forum, Rossa si deve accontentare di risposte da soli uomini.

Inserita: (modificato)
2 ore fa, Dstrange ha scritto:

A quanto pare girano poche donne in questo forum, Rossa si deve accontentare di risposte da soli uomini.

Vero e curioso. Quando frequentavo i casino di pietra e sassi, di norma le donne erano più numeriose dgli uomini. Qui, al contrario, il femminile scarseggia.

 

2 ore fa, Dstrange ha scritto:

In fondo un post puo' essere come una composizione musicale, magari se lo ascolti una volta cogli solo la parte più orecchiabile poi alla seconda, terza o più, ne cogli l'essenza cui segue l'estasi e scopri che ogni nota ed ogni arrangiamento è proprio li che doveva stare

Questo è tanto vero quanto ricorrente. Ci sono alcuni testi che, da giovane, ho letto anche sei o sette volte di seguito, e che poi, nel corso degli anni, ho ripreso numerose volte. Ebbene, sembra stupefacente come, ad ogni tornata, ci trovi nuovi e più profondi significati, che intregrano e ampliano la comprensione.

Per tornare al tema della bellezza, e in generale della percezione e della cognizione, un esperimento alla portata di tutti (coloro per cui la conoscenza è importante) è il digiuno. Senza dubbio è il metodo più sicuro e a buon mercato per ampliare e purificare "le porte della percezione", a proposito delle quali (ne "Il matrimonio del Cielo e dellì'Inferno") Willam Blake scrisse: "Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe all'uomo come in effetti è, infinito".

Dopo, mediamente, cinque giorni di digiuno totale (solo acqua, niente cibi solidi o liquidi), comincia a cambiare dapprima la percezione, e poi lo stato di coscienza.Via via che il digiuno prosegue, ci si rende conto, tra molte altre cose, come il mondo sia una costruzione-finzione. Ma qui mi fermo, siamo un po' oltre ot, anche per sezione OT.   

Modificato: da Satori
Inserita: (modificato)
5 ore fa, Satori ha scritto:

Vero e curioso. Quando frequentavo i casino di pietra e sassi, di norma le donne erano più numeriose dgli uomini. Qui, al contrario, il femminile scarseggia.

 

Questo è tanto vero quanto ricorrente. Ci sono alcuni testi che, da giovane, ho letto anche sei o sette volte di seguito, e che poi, nel corso degli anni, ho ripreso numerose volte. Ebbene, sembra stupefacente come, ad ogni tornata, ci trovi nuovi e più profondi significati, che intregrano e ampliano la comprensione.

Per tornare al tema della bellezza, e in generale della percezione e della cognizione, un esperimento alla portata di tutti (coloro per cui la conoscenza è importante) è il digiuno. Senza dubbio è il metodo più sicuro e a buon mercato per ampliare e purificare "le porte della percezione", a proposito delle quali (ne "Il matrimonio del Cielo e dellì'Inferno") Willam Blake scrisse: "Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe all'uomo come in effetti è, infinito".

Dopo, mediamente, cinque giorni di digiuno totale (solo acqua, niente cibi solidi o liquidi), comincia a cambiare dapprima la percezione, e poi lo stato di coscienza.Via via che il digiuno prosegue, ci si rende conto, tra molte altre cose, come il mondo sia una costruzione-finzione. Ma qui mi fermo, siamo un po' oltre ot, anche per sezione OT.   

Digiuno per circa 5 giorni? oh mamma , non credo che sia una passeggiata, soprattutto con la fame che mi ritrovo ultimamente, tuttavia sarebbe utile  per eliminare un po di panzetta 🙂 mi farebbe sembrare più bello, quindi non siamo proprio OT. 
A parte gli scherzi e a proposito di ampliare le porte della percezione, la cosa mi ha fatto ricordare di un libro che lessi tempo fa, 
se non erro "la filosofia della libertà" di Rudolf Steiner,che ha inventato l'antroposofia, libro che non ho compreso del tutto ma a proposito di ciò che percepiamo attraverso i nostri 5 sensi e quello che non percepiamo, mi ha aperto un mondo,un po mi ha pure turbato al dire il vero. Per qualche motivo ho messo da parte con l'intenzione di approfondire.
 Mi è rimasta una riflessione, se non avessimo uno dei nostri 5 sensi, es. l'udito,e qualcuno ci dicesse (o meglio ci scrivesse giacche non potremmo nemmeno parlare ne ascoltare),  che esiste la musica ,noi non avremmo la benchè minima idea di che cosa stesse parlando. Alla stregua di questo viene da chiedersi, quante altre cose potremmo percepire coi sensi che ci mancano?

Dell'esperimento che hai proposto non avevo mai sentito dire, una cosa del genere però la fece un mio zio prete una ventina di anni fa, per una settimana solo uva caffe e acqua, ma lui lo fece per purificare l'organismo. P.S: il metodo proposto  l'ho gia messo nella lista delle cose da fare e se non ci lascio le penne verrò qui a raccontare.

 

 

Modificato: da Dstrange
Inserita:

Ahimè temo che questa interessante discussione non verrà letta dall'autore del thread che non è Rossa nè di nome nè di pelo e all'anagrafe fa Fabio Barzagli da Firenze.

L'altro giorno quando ho risposto mi aspettavo una così:

http://www.novella2000.it/wp-content/uploads/2018/08/Elisa-Isoardi-foto-spiaggia-696x430.jpg

e invece la cruda realtà è questa:

1732011115643a.jpg

Comunque il tipo pare singolare e poliedrico con attività che spaziano dalla musica elettronica ai videogiochi, alle iniziative pro padri separati (cercate il suo sito personale). Quello che non capisco è perché spammi certe domandine da teenager su decine se non centinaia di forum eterogenei, questi sono solo alcuni che ho trovato:

Quote

Telefonino  Pianoconcerto  MTBmag  RollingStonesItalia  Studentville  

Amicideibambini  Fantascienza  Fountainpen  SpazioAspergerOnlus  

Guardieinformate  Ondarock  Aiutamici  VintageRock  Forumdiagraria  

LottoCED  Gay-forum  Saabwayclub  Modellismo  Protesidicapelli  PC-facile

 Netgamers  Disabiliforum  Quattroruote  Fixedforum  Intopic  

Copenhagenhouse  Rinoadiary  Mailamici  Amando  Adessonews  

Passionetennis  Pesol  IGNItalia  Investireoggi  Lacuradellauto  

Timelapseitalia  Termometropolico  AVmagazine

 

Inserita:

Uhm... In effetti, il nick "rossala" non rimanda necessariamente a una femmina, anche perché il/la forumista non ha specificato il sesso.

Detto questo, credo di farmi interprete della curiosità di tutti, chiedendo a tonino su che basi afferma che tale Fabio Barzagli sia "rossala".

Noi si attende.

Inserita: (modificato)
1 ora fa, jackjoliet ha scritto:

Satori, dietro il nick "tonino" si cela un investigatore segreto a cui nulla sfugge

Una ragione di più per attendere, mica ho detto pretendere.

Modificato: da Satori
Inserita: (modificato)
2 ore fa, Satori ha scritto:

Uhm... In effetti, il nick "rossala" non rimanda necessariamente a una femmina, anche perché il/la forumista non ha specificato il sesso.

In effetti notavo proprio pochi giorni fa che Dstrange, contrariamente a tutti noialtri, ha gender: not telling (non te lo voglio dire!) _lol_ si scherza, Dstrange (e la frase che hai citato la conoscevo sì... ma col cappello e non col sigaro).

Rispondendo a Satori, il nostro amico si firma in calce ai messaggi Rossa oppure Ross (difatti un altro suo nick è jross): mi pare chiaro l'intento di spacciarsi per picciotta o comunque fimmina qui su ammazzacasino.

Un altro dettaglio in tema: "Rossa" considera il più bello l'ex-marito di Angelina Alfana.

edit:

vabbè aggiungo la banalità di visitare il canale youtube a cui appartiene il video linkato da Rossa e già nel sommario compaiono alcune opere del Barza e altri canali ad esso collegati tipo questo spezzone molto carino:

 

Modificato: da tonino
Inserita:
1 ora fa, tonino ha scritto:

In effetti notavo proprio pochi giorni fa che Dstrange, contrariamente a tutti noialtri, ha gender: not telling (non te lo voglio dire!) _lol_ si scherza, Dstrange (e la frase che hai citato la conoscevo sì... ma col cappello e non col sigaro).

immagino che da quando lo hai notato sono partite le investigazioni anche su di me 😀,  scherzo.   Non ho mai aggiornato le informazioni del profilo e not telling è quella di default. Comunque se è vero quello che ho ascoltato da qualche parte tempo fa , e cioè che ognuno di noi è seppur in minima percentuale omosessuale,  io sono 100% male,  non riuscirei nemmeno a metterlo nick da donna. 

Comunque anche ho avuto subito dei dubbi sull'autore di questo tread , primo perché la domanda è da adolescenti , secondo le adolescenti non giocano d'azzardo. Ma non ho dato peso perché di gente strana ce n'è in giro. 

P.S. i video che posti sono uno spasso 

Inserita: (modificato)
Il 6/11/2018 in 17:12 , tonino ha scritto:

In effetti notavo proprio pochi giorni fa che Dstrange, contrariamente a tutti noialtri, ha gender: not telling (non te lo voglio dire!) _lol_ si scherza, Dstrange (e la frase che hai citato la conoscevo sì... ma col cappello e non col sigaro).

Rispondendo a Satori, il nostro amico si firma in calce ai messaggi Rossa oppure Ross (difatti un altro suo nick è jross): mi pare chiaro l'intento di spacciarsi per picciotta o comunque fimmina qui su ammazzacasino.

Un altro dettaglio in tema: "Rossa" considera il più bello l'ex-marito di Angelina Alfana.

edit:

vabbè aggiungo la banalità di visitare il canale youtube a cui appartiene il video linkato da Rossa e già nel sommario compaiono alcune opere del Barza e altri canali ad esso collegati tipo questo spezzone molto carino:

 

Bene:

1°, delle femmine terrestri, nei decenni, io non ho capito niente,

2°, è falso che per compiacerle bisogna commentare le loro affermazioni con "ah ah";

3", non tutte, anzi poche, hanno un buon odore. Molte, come giustamente rileva il Capitano Fausto Consolo (di Giovanni Arpino), sanno di sedano leggermente andato a male. Talune ... ecco ... taccio. Fortuna che una minoranza sa di muschio, così ne ho usmate pochissime.

4°, il loro "punto d'accesso" è difeso meglio di Fort Knox, soprattutto in quelle la cui distribuzione delle masse è proprio come dovrebbe essere una distribuzione delle masse. Per superare tale punto (d'accesso), nei soggetti muschiati e con ottimizzarta distribuzione delle masse, ci sono solo due possibilità:

a, consegnarsi ostaggi della cieca fortuna;

b, disporre di considerevoli quantità di carbonio in forma allotropica e struttura tetraedica con reticolo cristallino di atomi; ossia, volgarmente, diamanti.

Visto il punto 4, mi permetto di proporre di meditare la seguente, mitica, massima di Lord Chesterfield:

la posizione ridicola, il piacere passeggero, la spesa esorbitante.

Così mi pare.

Modificato: da Satori

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