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Inserita:

l'altra problematica è che leggendo il forum le varie esperienze e vedendo le vincite di altri utenti ti vien voglia di giocare!!! :nono:

Ogni tanto bisognerebbe staccarsi anche dal forum :ciao:

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Inserita:

adrenalina?

non credo e poi siete voi stessi a dirlo con quello che scrivete,non vi accontentate,volete di più,chi non ci dorme la notte,chi non riesce a staccarsi dal pc,chi per un motivo chi per un altro,invece bisognerebbe sapersi dare un limite e non esporsi,ma chi gioca vuole fare il colpaccio e magari ad ogni seduta,ma non funziona così e così facendo si va alla rovina,invece imporsi dei limiti è la cosa migliore che si possa fare,quando gioco il mio metodo alla roulette decido sempre che arrivato a dieci pezzi mi fermo,ma in realtà se e quando arrivo a 9 pezzi gioco per l'ultimo e se perdo non vado avanti,ma mi fermo a 8 di vincita,questo perché con gli anni mi sono reso conto che spesso per colpa di un solo pezzo ci rimetto vincita e capitale.

sono daccordo con teto che ogni tanto bisogna staccare la spina,quando mi sono reso conto che esageravo con il gioco online almeno un paio di volte ho staccato e anche per tanti mesi fino al punto di non versare più nemmeno un centesimo,solo adesso mi sta tornando la voglia di giocare un po,ma in maniera molto blanda e senza ricaricare più la postepay a botte di 500 e 1000 euro settimanali.

Inserita:
l'altra problematica è che leggendo il forum le varie esperienze e vedendo le vincite di altri utenti ti vien voglia di giocare!!! :nono:

Ogni tanto bisognerebbe staccarsi anche dal forum :ciao:

no, conoscendomi non sono il tipo.

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l'altra problematica è che leggendo il forum le varie esperienze e vedendo le vincite di altri utenti ti vien voglia di giocare!!! :nono:

Ogni tanto bisognerebbe staccarsi anche dal forum :ciao:

anche secondo me vedere qualcuno che è riuscito a vincere migliaia di euro può far venire voglia di giocare.

io ho iniziato a giocare da poco però anche io non riesco a fermarmi, una volta sono andato a giocare alla famosa cherry slot e senza conoscere i trucchi ho iniziato a giocare a caso in una sala slot, ero arrivato a oltre 100 euro e li avevo messi nella coppettina volevo andarmene però dentro di me sentivo che mi sarei fermato arrivato a 150 €, alla fine li ho persi tutti.

mi succede anche online, potrei fermarmi però penso "tanto li ho vinti non sono mica miei" , però sbagliando ho imparato e adesso gioco con meno foga e mi accontento di poco

Inserita:
l'altra problematica è che leggendo il forum le varie esperienze e vedendo le vincite di altri utenti ti vien voglia di giocare!!! :nono:

Ogni tanto bisognerebbe staccarsi anche dal forum :ciao:

no, conoscendomi non sono il tipo.

strano....perché poi dici anche che non navighi nell'oro, quindi si tenta la fortuna e parecchie volte va male e poi si riprova pensando "adesso mi riprendo i soldi persi" e si riperde di nuovo e così via....(e a questo punto bisogna stare molto attenti)

Inserita:
l'altra problematica è che leggendo il forum le varie esperienze e vedendo le vincite di altri utenti ti vien voglia di giocare!!! :nono:

Ogni tanto bisognerebbe staccarsi anche dal forum :ciao:

no, conoscendomi non sono il tipo.

strano....perché poi dici anche che non navighi nell'oro, quindi si tenta la fortuna e parecchie volte va male e poi si riprova pensando "adesso mi riprendo i soldi persi" e si riperde di nuovo e così via....(e a questo punto bisogna stare molto attenti)

quello che mi è successo in questo momento, volevo riprendermi i 200 € che ho perso l' altro giorno ho versato adesso 100 € e li ho persi.

sarà che non voglio convincermi di aver perso quei soldi, li rivoglio a tutti i costi, comunque mi prendo una pausa e in questi giorni cerco di non giocare, fra qualche settimana ritento l' assalto per riprendermi quello he mi hanno tolto.

forse in me scatta la voglia di riavere quei soldi e quindi pian piano ci vado a rimettere troppo.

Inserita:
l'altra problematica è che leggendo il forum le varie esperienze e vedendo le vincite di altri utenti ti vien voglia di giocare!!! :nono:

Ogni tanto bisognerebbe staccarsi anche dal forum :ciao:

no, conoscendomi non sono il tipo.

strano....perché poi dici anche che non navighi nell'oro, quindi si tenta la fortuna e parecchie volte va male e poi si riprova pensando "adesso mi riprendo i soldi persi" e si riperde di nuovo e così via....(e a questo punto bisogna stare molto attenti)

no, il guaio è che parecchie volte va bene, ma poi qualcosa mi fa andare avanti

e non è la ricerca del colpo grosso, davvero!!! visto che mi sono esposta dicendo i fatti miei, non dico bugie

j

Inserita: (modificato)

anche la mia esperienza è simile (ma tutto sommato il contrario di jolly). Mi arrivano una serie di bonus gratis da 15eur senza condizioni da alcuni casino della microgaming. Raggiungo per 4 il limite per poter prelevare (20 eur) con il blackjack ed incasso su NETeller, a 2 vengo spennato ( :ciao: ) , al colosseum invece arrivo a 20eur, provo una giocata a Tally Ho e arrivo a 66, li incasso sempre su NETeller ma non so neanche io il perché dopo qualche ora annullo il prelievo e li gioco alla slot Summertine su 25 giri automatici. Al 23 esimo ancora nulla, al 24esimo giro partono free spin che per un totale di circa 30 consecutivi mi portano a 240eur,neanche tanti con così numerosi free spin ma ci si accontenta visto che è da pochi giorni che gioco alle slot, prima solo sport (discreto attivo) e roulette (passivo vergognoso) su Bet365. Li incasso su carta di credito, ancora devono arrivare ma era giovedi il giorno del prelievo e non mi allarmo ancora. Intanto però su NETeller arrivano i totali 81 degli altri 4 casino e li metto sul colosseum, visto che ero stato fortunato lì, col bonus del 100% su primo deposito e pt che poi mi farà sudare 40 camicie. Ieri mattina rapidamente decido di giocare, e arrivo ad una punta di 1600 giocando alle slot in ordine alfabetico della lettera A,che il prog aveva in automatico già scaricato (pazzesco pagavano tutte tratte Thunderstruck). ma dovevo finire il pt e risco a finirlo a 1400eur. Ovviamente mi fermo e stabilisco un tetto di 1300 da prelevare, quindi a ora di pranzo mi gioco qualcos'altro e in 5 minuti scendo a 1325eur, decidendo di fermarmi definitivamente essendo un segnale lanciato dalla sorte e attendo domani (perché è lunedi) per impostare il prelievo). Non nego che ho la tentazione di continuare, ma se non riusciamo a controllarci in un gioco (e tra l'altro per vincere questi soldi non ho speso niente, soldi datimi all'inizio dal book, li considero una cauzione per quello perso negli anni precedenti :nono: ) perché vogliamo di più allora cari miei è meglio staccare tutto e finirla con queste cose (ho letto anche il caso di micia e capite che il gioco può diventare una cosa brutta). Personalmente non sento queste pulsioni, 1325 sono una bellissima somma (mi ci pago una bella vacanza, faccio un bel regalo ai miei,ecc) e non mi sogno manco di rigiocarla. Ma questa è questione di testa, io riesco a controllarmi senza problemi (Non è una questione di adrenalina, quella ce l'abbiamo tutti, questa si chiama FORZA DI VOLONTA' che ci aiuta a superare le difficoltà della vita), ho visto amici finire male per la droga (simile al gioco) per dipendenza e mancanza di forza di volontà nonostante l'aiuto di tutti (e non era adrenalina che li spingeva a farne uso). Non voglio dare giudizi, ma andateci piano col gioco, già sentire gente che sta ore davanti ad una slot fa pensare....

Ciao a tutti e scusate il dilungamento, spero di non aver urtato qualcuno....

Modificato: da chianese
Inserita:

Avevo puntato sul pari, tutti insieme, venti federici e vinsi; puntai di nuovo e di nuovo vinsi e così ancora per due o tre volte. Penso di aver avuto in mano, in forse cinque minuti, circa quattrocento federici. Sarebbe stato a questo punto il vero momento di andarmene, ma era nata in me una sensazione strana, una specie di sfida al destino, un desiderio di dargli un buffetto e di mostrargli la lingua. Feci la più alta puntata ammessa, quattromila gulden, e persi. Allora, eccitatomi, tirai fuori tutto quanto mi era rimasto, feci un'altra puntata come quella e persi di nuovo. A questo punto mi allontanai dal tavolo, come istupidito. Non capivo nemmeno quello che mi succedeva.

Proprio davanti a me, sul tappeto verde, era disegnata la parola: "Passe".

"Passe" è la serie di cifre dal diciannove incluso al trentasei.

La prima serie, invece, dall'uno al diciotto incluso, costituisce il "Manque"; ma a me che importava? Io non feci nessun calcolo, non sapevo neanche su quale numero fosse caduta la pallina all'ultimo colpo e non mi preoccupai di saperlo, prima di puntare, come avrebbe fatto ogni giocatore appena appena un po' calcolatore. Tirai fuori i miei venti federici e li gettai sul Passe che era davanti a me.

"Vingt deux!" gridò il croupier.

Avevo vinto, e puntai di nuovo tutto: quello di prima e la vincita.

"Trente et un!" proclamò il croupier. Di nuovo vincita! Avevo quindi ottanta federici. Li spostai tutti sulle dodici cifre centrali (vincita tripla, ma con due probabilità sfavorevoli); la ruota girò e uscì il ventiquattro. Mi furono pagati tre rotoli da cinquanta federici e dieci monete d'oro; in tutto, con quello che avevo prima, mi ritrovai duecento federici.

Ero come in preda alla febbre; spostai tutto quel mucchio di denaro sul rosso, e di colpo tornai in me! Solo una volta, in tutta quella sera, durante tutto il gioco, la paura mi percorse con il suo brivido gelido che mi fece tremare le braccia e le gambe. Con orrore sentii e compresi immediatamente che cosa avrebbe significato ora per me perdere! Era in gioco tutta la mia vita!

"Rouge!" gridò il croupier.

Ripresi fiato; un formicolio infuocato mi corse per tutto il corpo. Fui pagato in biglietti di banca; erano così, in tutto, quattromila fiorini e ottanta federici (allora potevo ancora fare dei conti!).

Poi, ricordo, puntai altri duemila fiorini sulle cifre di centro e perdetti; puntai il mio oro e gli ottanta federici e perdetti. La frenesia s'impadronì di me: afferrai gli ultimi duemila fiorini che mi erano rimasti e li puntai sui dodici primi così, a casaccio, senza fare alcun calcolo! Ci fu un attimo di attesa molto simile, penso, come impressione, all'impressione provata da madame Blanchard (2) quando, a Parigi, precipitò dal pallone aerostatico.

"Quatre!" gridò il croupier. In tutto, con la posta di prima, mi ritrovai di nuovo seimila fiorini. Avevo già l'aspetto del vincitore; ormai non temevo più niente; gettai quattromila fiorini sul nero. Una decina di persone si precipitarono, dopo di me, a puntare sul nero. I croupiers si scambiavano occhiate e parlottavano tra loro. Attorno si parlava e si aspettava.

Uscì il nero. Non ricordo più, a questo punto, né i calcoli, né l'ordine delle mie puntate. Ricordo soltanto, come un sogno, che avevo ormai vinto, mi pare, sedicimila fiorini; improvvisamente, in tre colpi sfavorevoli, ne persi dodicimila; quindi spostai gli ultimi quattromila sul Passe (ma ormai non provavo quasi più niente; aspettavo soltanto, quasi macchinalmente, senza pensieri) e vinsi di nuovo; poi vinsi altre quattro volte di seguito.

Ricordo che raccoglievo i quattrini a migliaia, ricordo anche che più spesso degli altri uscivano i dodici numeri di mezzo, ai quali mi ero attaccato. Essi venivano fuori regolarmente, senza fallo, tre o quattro volte di fila, poi sparivano per due volte per riapparire per altre tre o quattro consecutive. Questa meravigliosa regolarità si verifica a volte a ondate ed è questo, precisamente, che sconcerta i giocatori di professione, i quali fanno i calcoli matita alla mano. E quali tremende beffe del destino si verificano a volte in questi casi!

Credo che dal mio arrivo non fosse passata più di mezz'ora. A un tratto il croupier mi informò che avevo vinto trentamila fiorini e, poiché il banco non può pagare di più per un solo colpo, avrebbero chiuso la roulette sino al mattino. Presi tutto l'oro, lo ficcai in tasca, agguantai tutti i biglietti e mi spostai subito a un altro tavolo, in un'altra sala, dove funzionava un'altra roulette; dietro di me si precipitò tutta la folla; lì mi fecero subito posto, e io ripresi a puntare, a casaccio e senza fare calcoli. Non capisco che cosa mi abbia salvato!

A volte, però, cominciava a spuntare nel mio cervello un calcolo.

Mi sentivo legato a certe cifre e a certe combinazioni, ma ben presto le abbandonavo e riprendevo a puntare quasi inconsapevolmente. Dovevo essere molto distratto; tanto che i croupiers parecchie volte dovettero correggere il mio gioco.

Facevo degli sbagli grossolani. Avevo le tempie fradice di sudore e le mani che tremavano. Si erano precipitati, a offrirmi i loro servigi, piccoli polacchi, ma io non ascoltavo nessuno. La fortuna continuava! All'improvviso si alzarono intorno a me voci sonore e risate. "Bravo, bravo!" gridavano tutti, mentre alcuni battevano addirittura le mani. Strappai anche lì trentamila fiorini, e il banco fu di nuovo chiuso fino al giorno dopo!

"Andatevene, andatevene!" sussurrava una voce alla mia destra. Era un ebreo di Francoforte; era rimasto per tutto il tempo vicino a me e qualche volta, sembra, mi aveva aiutato nel giuoco.

"Per amor di Dio, andatevene!" mi sussurrò un'altra voce all'orecchio sinistro. Gettai una rapida occhiata. Era una signora modestamente ma decorosamente vestita, sui trent'anni, dal viso stanco, di un pallore malato, ma che ricordava una meravigliosa bellezza passata. In quel momento mi stavo riempiendo le tasche di banconote che addirittura sgualcivo e raccoglievo l'oro rimasto sulla tavola. Dopo aver afferrato l'ultimo rotolo di cinquanta federici riuscii, del tutto inosservato, a metterlo nella mano della pallida signora; mi era venuto un invincibile desiderio di fare così e ricordo che le dita sottili e magroline di lei mi strinsero con forza la mano in segno di viva gratitudine. Tutto questo accadde in un attimo.

Dopo aver raccolto tutto, passai rapidamente al "trente et quarante". Al "trente et quarante" partecipa un pubblico aristocratico. Non si tratta qui di roulette, ma di un gioco con le carte. Il banco risponde per centomila talleri alla volta. La posta più alta è ugualmente di quattromila fiorini. Io non conoscevo affatto il gioco, e non conoscevo nessuna combinazione tranne il rosso e nero che c'erano anche lì. A questi appunto mi attaccai. Tutto il Casinò si affollò lì intorno. Non mi ricordo se durante quel tempo pensassi una sola volta a Polina. Sentivo soltanto un irresistibile godimento nell'arraffare e rastrellare i biglietti di banca che si ammucchiavano davanti a me.

Sembrava proprio che fosse il destino a spronarmi. Questa volta, come a farlo apposta, accadde un fatto che, del resto, si ripete abbastanza spesso nel gioco. Succede, per esempio, che la fortuna si attacchi al rosso e non lo lasci più per dieci o anche quindici volte di seguito. Avevo sentito dire due giorni prima, che il rosso, la settimana scorsa, era uscito ventidue volte consecutive; nemmeno alla roulette si ricordava un caso del genere, e se ne parlava con stupore. Tutti, si capisce, in questo caso abbandonano il rosso e, dopo la decima volta, per esempio, quasi nessuno osa più puntare su di esso. Ma neppure sul nero, opposto al rosso, punta più un bravo giocatore, perché il giocatore esperto sa che cosa significhi questo 'capriccio del caso'. Sembrerebbe, per esempio, che dopo la sedicesima volta che è uscito il rosso, il diciassettesimo colpo dovrebbe infallibilmente cadere sul nero. E sul nero si gettano, infatti, in folla, i novellini che raddoppiano, triplicano le puntate e... perdono in maniera spaventosa!

Ma io, per non so quale strano capriccio, avendo osservato che il rosso era uscito sette volte di seguito, apposta mi ci attaccai.

Sono convinto che per metà si trattasse di amor proprio: volevo stupire gli spettatori con un rischio pazzesco e- oh, strana sensazione! - ricordo benissimo che a un tratto, e realmente senza nessuna spinta dell'amor proprio, una tremenda sete di rischio si impadronì di me. Probabilmente, passando attraverso tante impressioni, l'anima non si sazia, ma soltanto si eccita e pretende sensazioni sempre più forti, fino alla spossatezza definitiva. E, davvero non mento, se il regolamento del gioco avesse consentito di puntare cinquantamila fiorini in un sol colpo, li avrei certamente puntati. Intorno si gridava che era una pazzia, che il rosso era uscito già per la quattordicesima volta!

"Monsieur a gagné dejà cent mille florins (3)" risuonò vicino a me la voce di qualcuno.

questi sono un paio di passaggi de "il giocatore" di dostoevskij che conclude il suo libro con "Domani, domani tutto finirà!"

mi fa impazzire la nonna che alla sua veneranda età si lascia prendere dal demone del gioco e ne combina di tutti i colori.

chi non lo avesse fatto se lo legga e mediti.

Inserita:

No Chianese, io leggo e mi interessa il parere di tutti, poi mi confronto, sì credo c'entri la forza di volontà nel fatto di stabilire un patto e mantenerlo. Ho notato che ci è data una seconda possibilità, poi se insisti crolli giù inevitabilmente.Non mi sono mai usciti colpi miracolosi quando sono risalita per due volte ed ho continuato.

Sì l'adrenalina c'entra.No che non ce l'abbiamo a livelli alti, sale in certe circostanze di "pericolo o rischio" E mi par di capire che il gioco è uno di queste.

Grazie per gli ammonimenti, conosco le dipendenze (per motivi di lavoro), no, c'è altro....per me forse è quel vuoto.

Sto riflettendo e sarebbe bello che intervenissero altri/e

Inserita:

....dall'inizio del mese . Mi sono ritrovata 5, 6 euro di qualche torneo e li ho giocati con cura salendo a 290.Messi in incasso. Sdoganati il giorno dopo e arrivata a 500. Incassati su Net.Poi il 3 luglio 800 euro da 70, iil 9 luglio 700 e l'11 800.Nell'attesa ho ricaricato una kalibra e con altro ci ho rimesso 350. In conclusione ho trasportato sul mio conto banc 1200.Perdendo quindi il resto.

Ora i è arrivato altro su Net, se fossi dipendente li giocherei....non lo farò, ripeto, ho la nausea e devo capire.

Inserita:

Come diceva prima Sognatore ,siamo ''giocatori''.

Ci piace giocare, per sfidare noi stessi,per stupire. Ma il gioco si associa bene con quella parola che si chiama ''Dipenzenza''

Quando, quella che sembrava un'innocua abitudine, diventa una dipendenza? Il tema delle dipendenze è un tema che ci tocca tutti in prima persona perché è legato alla ricerca del piacere e della felicità. Siamo dipendenti senza volerlo ammettere,e non solo nel gioco.

Presi come siamo nel vortice degli avvenimenti o, semplicemente, occupati nelle nostre abitudini, raramente dedichiamo del tempo a riflettere su come viviamo, sui nostri desideri e sulle nostre paure. Sostanze illegali e sostanze legali, attività illegali e attività legali: nient’altro che surrogati per rendere accettabile questo scorrere di momenti che chiamiamo vita.

Essere dipendenti da qualcosa, da una sostanza o da un'attività, porta con sé una limitazione della propria libertà e delle capacità di scelta.Per questo una persona deve fare violenza su se stessa. E dire ''ora basta''.

Inserita:

Sognatore, mai letto. lo comprerò.

grazie

j

Margi io aggiungerei una cosa...quando si gioca si stacca la spina dai pensieri o dai problemi. In un certo senso è meditazione a caro prezzo.

Comunque non è vero che ai casinò si perde, se ci si conosce è un buon modo di arrotondare e non solo un 'esibirsi per chi se lo può permettere......

Io mi ci son pagata parecchie cosette e ho avuto la tredicesima non solo a Natale.

Inserita:

Io non sono dipendente. Ad esempio ho depositato sul Lux tempo fa ed ancora non ci gioco. Ho fatto solo qualche puntata, mentre un anno fa neanche depositavo che subito provavo a vincere, a finire il pt, a cercare il colpaccio.

Anche io mi pongo dei limiti, però la cavolata che faccio, anzi che facevo, è questa:

Arrivo a 450 e mi dico:"Se scendo a 400 o 500 mi fermo". Poi però capita che arrivo a 425 e vedo quella fiche da 25 che mi dice "Puntami". La prendo, la punto e perdo. Neanche me ne rendo conto che già mi è salita la rabbia e la mano ha premuto punta di nuovo. Perdo. Sono a 375, ma chi li guarda più? Puinto ancora 25, perdo e ne metto 50...ancora una sconfitta non capisco più nulla ed in un batter dìocchio arrivo a zero. Magari per arrivare a 450 ci avevo messo anche qualche giorno, ma in pochi minuti di pazzia tutto scompare.

Anche secondo me la mia forza di volontà è davvero bassa.

Come detto però, sembra che da quando ho ripreso non ho fatto più cose del genere e questo mi rincuora. Forse riesco a controllarmi meglio.

Non posso neanche dire che è dovuto all'esperienza, perché Jolly è molto che gioca ai casinò e sa come funziona.

Quindi cos'è? Adrenalina, forza di volontà? Voglia di dimostrare a quel software che noi siamo più forti di lui? Sinceramente non saprei...

Inserita: (modificato)

Strana na cosa: alla roulette vera o on line, quando faccio il pieno, e succede, mi ritiro subito.Lì mi scatta la paura di perdere, forse le slots sono davvero ipnotiche...

Anche il fatto di non fare il reverse....parecchie volte facendolo una sola volta ho raddoppiato o quadruplicato.

quindi per me come regola non vale

bè Movida non è che sono una vecchiaccia incallita col sigaro di traverso che punta come una assatannata... :P

Modificato: da Jolly28
Inserita:
Sognatore, mai letto. lo comprerò.

grazie

j

Margi io aggiungerei una cosa...quando si gioca si stacca la spina dai pensieri o dai problemi. In un certo senso è meditazione a caro prezzo.

Comunque non è vero che ai casinò si perde, se ci si conosce è un buon modo di arrotondare e non solo un 'esibirsi per chi se lo può permettere......

Io mi ci son pagata parecchie cosette e ho avuto la tredicesima non solo a Natale.

Verissimo,si stacca la spina,il problema è che alle volte si stacca cosi tanto da dimenticarsi totalmente le altre cose,anche di mangiare. vero anche che ai casino non sempre si perde,ed io ne sono la prova vivente.Ma sai quante e quante volte sarei tentata di rimettere in cassa almeno una parte,il mio piccolo segreto è quello di mettere al corrente i miei figli della vincita, Cosa forse stupida ma per me valida.

Inserita:
bè Movida non è che sono una vecchiaccia incallita col sigaro di traverso che punta come una assatannata... :P

No? :P

Allora non eri tu quella vecchietta di 95 anni che hanno fatto vedere al tg qualche giorno fa, che ha preso la laurea?

Ho pensato: questa è jolly fra parecchi anni. :)

Comunque per "esperienza" non intendo mica di decenni di giocate ai casinò. In un anno si capiscono ed imparano parecchie cose :P

Inserita:

io credo che anche dalle esperienze si impara. qualche mese fa non so neanche come partendo da 15euro alla roulette sono riuscito ad arrivare a 320, beh non mi sono fermato e ho continuato a giocare: in 10 minuti ho perso tutto

Nei momenti magici vedo cifre più grandi, ma per me quella cifra era un gran bel momento magico, e mi rodeva per parecchi giorni quello che avevo combinato. Ecco perché arrivato a 1400eur ho detto: fermiamoci alcune ore, vediamo come va il vento, beh ho visto che il vento era cambiato al contrario e a 1325 ho subito prelevato :P

Inserita:

Movi...lo sai che l'ho vista pure io la tipa????

Da 10, due on line.

Riassumo i miei motivi/limiti:

(escludo malattia)

si ritorna bambini

non si pensa

si è ipnotizzati

non si può condividere

mette in moto adrenalina

dà un senso di onnipotenza

puoi guadagnare in un'ora lo stipendio di un mese

--------------------------------------------------------

Inserita:
Movi...lo sai che l'ho vista pure io la tipa????

Da 10, due on line.

Riassumo i miei motivi/limiti:

(escludo malattia)

si ritorna bambini

non si pensa

si è ipnotizzati

non si può condividere

mette in moto adrenalina

dà un senso di onnipotenza

puoi guadagnare in un'ora lo stipendio di un mese

--------------------------------------------------------

per me credo sia che si può guadagnare lo stipendio di un mese

Inserita:

alcuni psicologi hanno dichiarato, "senza ombra di dubbio" che il giocatore si sente realizzato quando perde.

quando vinco mangio poco edormo meno, quando perdo mi mangerei un bue e dormo profondamente.

ciao

Inserita:
http://www.readme.it/libri/9/9002010.shtml[/url]

se andate qui troverete l'ebook del libro di dostoevskij senza che lo andiate a comprare.

io lo trovo avvincente,mi piace molto.

appena finisco gli esami all'univ lo comprerò certamente sarà uno dei miei libri estivi, ma leggerlo davanti un pc meglio di no anche perché vedo che lo vendono in edizione economica :)

si in effetti è vero,però se si vuole si può iniziare anche con quello,io ho la cartacea e di tanto in tanto la riprendo perché mi piace troppo la nonna che viene divorata dalla febbre del gioco,mi immagino una vecchina con la faccia da matrioska che seduta al tavolo inveisce contro chiunque non sia daccordo con lei e che si incazza perché non le fanno puntare lo zero,che spasso. :rolleyes:

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