L’universo delle carte nasconde una bellezza interna che spesso non ci si aspetta. Abituati come spesso si è a trovare le carte solo nei bar, davvero in pochi hanno avuto la fortuna di scoprire il fascino e il mistero di un mondo che conosce un vero e proprio stuolo di appassionati, estremamente legati alla tradizione delle regole dei giochi, capaci di mostrare una conoscenza impeccabile pure della storia che da secoli remoti ha oggi condotto i quattro semi fino ai nostri giorni.
I modi più raffinati di dedicarsi al gioco delle carte sono quindi stati praticati per secoli dalle classi più in vista di molti tipi di società che dal passato si sono succedute fino ai giorni nostri, arrivando cioè ad un tempo che permette oggi di giocare in piena comodità direttamente da casa propria, grazie alle piattaforme online che sono in grado di unire gli appassionati dei luoghi tra loro più lontani.
Tanto che si sia alle primissime armi, quanto anche che il caso di chi legge si ritrovi tra anni ed anni di esperienza, come un giocatore che pur tale da molto tempo voglia tornare al piacere delle regole del mondo delle carte, ciò che è importante è infatti proprio conoscere con cura e precisione la tradizione delle norme che stabiliscono come sia giusto giocare con le carte che si hanno a disposizione.
I giochi possibili sono molti, alcuni più celebri ma meno giocati, altri famosissimi e pure sempre molto in voga: eccone le regole che spiegano come giocarli.
Il gioco della scopa
Parlando di carte tradizionali il primo gioco a cui viene da pensare è la Scopa.
Essendosi quindi presto dotati di un mazzo di 40 carte italiane (siano esse napoletane o milanesi), per giocare a Scopa, è fondamentale osservare la serie di norme che segue.
Regole scopa
Per una partita di tipo classico i giocatori sono uno contro l’altro. Si gioca insomma in due soltanto, quindi, anche se esistono alcune varianti spurie che permettono di allargare il numero dei partecipanti a tre o sei persone.
Si inizia, dunque, al solito, mescolato le carte: un’operazione da eseguire con estrema cura cui segue un’altra importante attività del mazziere. Sarà infatti lui a consegnare al proprio avversario e a se stesso tre carte coperte, posizionandone poi 4 scoperte al centro del tavolo.
Se tra queste ultime vi sono dei Re la mano si dice nulla, bisogna eseguire nuovamente l’operazione da capo e con una mano di carte differenti sempre estratte a caso, si vedrà se sarà poi possibile dare inizio al gioco.
Al primo turno si cala una carta abbinandola ad un’altra che si farà propria estratta da quelle sul tavolo, oppure dalla propria mano a seconda di varie coincidenze:
- Se i valori sommati di più carte sul tavolo sono pari a quello di una carta della propria mano si prenderà quest’ultima
- Se si ha invece una carta il cui valore coincide con una di quelle del tavolo si deve per forza prendere quella
- Mentre se la carta giocata non presenta alcuna delle combinazioni appena elencate una delle proprie carte va invece semplicemente lasciata sul tavolo
Giocata dopo giocata tra i vari partecipanti si arriverà presto ad un ultimo turno che decreterà la fine della partita, quando uno dei due giocatori raccoglierà tutte le carte rimaste scoperte sul tavolo, rendendo onore al nome del gioco che allude al fatto che proprio il vincitore spazza via dal piano d’appoggio tutte le carte disponibili.
In seguito a ciò non tutto è già decretato. Si procede infatti al conteggio dei punti: a tal proposito va ricordato che ogni scopa vale 1 punto, che si aggiunge 1 punto a chi ha più carte, che se un giocatore ha più di 5 denari gli spetta un punto in più, e che chi prende il 7 di denari o la primiera guadagna anch’egli un punto.
Lo schema che vale per il calcolo della primiera è, per chiudere, il seguente:
- Fante: 10,
- Cavallo: 10,
- Re: 10,
- 2: 12,
- 3: 13,
- 4: 14,
- 5: 15,
- Asso: 16,
- 6: 18,
- 7: 21.
Un altro dei giochi più famosi in assoluto: rubamazzetto
Altro gioco più che famoso è invece proprio il rubamazzetto.
Già la sagacità del nome ci introduce nell’universo di un gioco da farsi sempre con 40 carte tradizionali, con la partecipazione di un numero variabile di giocatori che va da 2 a 4 .
Le 40 carte disponibili vanno divise, seguendo l’antica tradizione delle regole di questo gioco, in 4 gruppi da dieci, individuati seguendo la differenza di seme.
Guardando da subito allo scopo, che porta alla vittoria di tale gioco, esso è proprio quello di portare all’interno del proprio mazzo il maggior numero di carte possibile: ma tramite quali regole è possibile giungere a questo ambito obiettivo? Ecco tutte le norme qui di seguito.
Le regole della tradizione di un gioco sempre appassionante
Dopo aver mescolato le carte esse vanno distribuite per un numero totale di 3 a testa ad ogni giocatore.
Dopo la prima distribuzione se ne mettono subito dopo 4 scoperte sul tavolo, e procedendo allora in senso antiorario, i giocatori possono calare ad ogni turno una sola carta.
Se si rimane a mani vuote il responsabile dei giochi darà di nuovo ancora 3 carte per ogni giocatore.
Da qui si procede in cerca della vittoria prendendo dal tavolo le carte che hanno lo stesso valore di quelle che si hanno in mano, ma se un altro giocatore ha una carta con il valore identico all’ultima presa dal giocatore precedente, sarà proprio lui a poter rubare tutto il mazzo dell’avversario avvicinandosi presto a diventare il vincitore assoluto di quella partita.
Tale gioco termina infatti quando non c’è più alcuna carta da distribuire e quando l’ultimo che pesca, o che ruba, prende anche tutto ciò che c’è ancora sul tavolo come stabilito dalle regole.
E non si dimentichi la Briscola
Ultimo gioco che non si può non nominare tra i più famosi di sempre è invece proprio la Briscola; ed ecco quindi quali sono invece le regole di questo gioco.
Briscola regole
Guardando per prima cosa ai giocatori coinvolti in questo gioco essi possono essere 2, 3, 4, o coppie di 2 o di 3.
Dal mazzo di 40 carte a nostra disposizione, si noti, se lo si vuole preparare per la Briscola vanno sempre tolti i jolly.
Entrando poi subito nei giochi dopo aver eseguito con estrema attenzione tale operazione, sarà proprio il mazziere a dover distribuire 3 carte a testa per ciascun giocatore, mettendo successivamente una carta coperta al centro del tavolo.
La partita inizia quindi con una mossa di ciascun giocatore: ognuno scarta infatti la carta secondo lui più opportuna, vedendo poi presto l’intera mano fatta propria dal giocatore che sarà in grado di determinare il seme dominante.
Il giocatore in grado di mettere la briscola dal maggiore valore di presa vincerà poi presto la partita, poiché andando avanti così per vari turni – fino anche all’esaurimento delle carte da distribuire – si arriverà a poter contare il punteggio delle carte accumulate sempre sulla base di uno schema che è quello che segue: fante 2 punti, cavallo 3 punti, re 4 punti, 3 10 punti, asso 11 punti.
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